lunedì 24 giugno 2019

oltre i 1400, ipercomprato solo nel breve


Come bene visibile nel grafico sopra, con barre giornaliere, il prezzo dell'oro ha superato di slancio la forte resistenza in area 1360 e ha superato i 1400 dollari per oncia.

Secondo l'analisi tecnica l'oro si trova in una fase di "ipercomprato" solo nel grafico giornaliero, non lo è affatto se guardiamo un grafico con barre mensili.  Anche se il prezzo dell'oro dovrsse scendere nella fascia di 1370 - 1380 dollari entro la fine della settimana, sarebbe comunque un segnale positivo per la conferma del rialzo, perché chiuderebbe il mese di giugno ancora al di sopra della livello chiave di 1360.

Se continueremo ad assistere a tensioni al livello geopolitico (vedi Iran) il prezzo dell'oro potrebbe salire rapidamente al livello di 1410 - 1425.


Sempre dal punto di vista dell'analisi tecnica, se continua la tendenza al rialzo nel mese di luglio, la prossima resistenza importante si trova nell'area tra 1550 e 1600 dollari per oncia.


per approfondire vedi articolo su: srsroccoreport.com 

giovedì 20 giugno 2019

sui massimi dal settembre 2013



Come ben visibile nel grafico sopra, le quotazioni dell'oro - in dollari per oncia - sono tornate ai massimi registrati nel settembre 2013.

Espressi in euro, ieri sera i prezzi hanno superato di slancio il livello di 39 euro al grammo.


Dal punto di vista dell'analisi tecnica, il livello 1350 è diventato ora un supporto, con la configurazione rialzista "cup and handle" confermata finché i prezzi si mantengono sopra il livello di 1340 dollari per oncia.
L'obiettivo di medio termine della figura rialzista si trova a quota 1530.





domenica 16 giugno 2019

acquisti di oro lungo la Via della Seta


L'oro fisico continua quindi a fluire dall'Occidente all'Oriente ... tornerà mai indietro ?

Gli acquisti cumulativi di oro fisico da parte dei paesi più importanti lungo la "Via della Seta" sono chiaramente in crescita.
Nel grafico sopra (fonte www.goldchartsrus.com), con i dati che partono dal 1995.
In verde vengono indicate le importazioni da parte dell' India, in viola quelle da parte della Turchia, in azzurro le riserve della Russia e in rosso la somma delle riserve della banca centrale cinese e del metallo fisico acquistato dal SGE (Shanghai Gold Exchange).


 

venerdì 14 giugno 2019

le banche europee dovrebbero incrementare le riserve di oro


Secondo Basilea III i titoli di debito pubblico vengono considerati ancora "senza rischi" ... un giudizio piuttosto imprudente considerando gli scenari probabili nei prossimi pochi anni.
Per le banche europee, più che per quelle in America, l'oro come bene di riserva offrirà una valida copertura contro i rischi legati ai debiti degli stati sovrani.

Dal 1 aprile 2019 la Banca dei Regolamenti Internazionali sotto Basilea III ha modificato lo stato dell'oro come bene di riserva. L'oro era classificato sotto "Tier-3", il che significava che era considerato rischioso e potrebbe essere riportato sui libri solo al 50% del valore di mercato a fini di riserva.
L'oro è stato storicamente classificato come bene di riserva di terzo livello perché il suo valore oscillava.

Da quando la BRI ha riclassificato l'oro come attività "Tier 1", il suo valore non è più ridotto ma si può mettere a bilancio al 100%.
Attenzione però: è considerato al 100% del valore di mercato. Mentre alcuni affermano che questo rende l'oro una risorsa "senza rischi" agli occhi delle autorità bancarie mondiali è evidente che solo i contanti non fluttuano, perché contabilmente 1 dollaro rimane 1 dollaro indipendentemente da ciò che riesce ad acquistare.


(...)
 

Per le banche, da un lato non ci sono incentivi di natura contabile a investire pesantemente in oro da mettere come bene di riserva, pur trattandosi di un bene Tier-1, perché non siamo in un gold standard e il suo valore fluttuerà, a differenza di quanto avviene con le riserve di liquidità. D'altro canto per le banche al di fuori degli Stati Uniti, specialmente in Europa, avrebbe senso aumentare le proprie riserve in oro fisico.

(...) Il quadro di Basilea 3 rafforza i requisiti patrimoniali limitando il tipo di capitale che una banca può includere nei diversi livelli e strutture di capitale.

Poiché non tutte le attività hanno lo stesso rischio, le attività di una banca sono ponderate in base al rischio di credito e al rischio di mercato che ciascuna attività presenta. Ad esempio, l'assunzione di un titolo di stato potrebbe essere caratterizzata come "attività senza rischio" e considerata una ponderazione del rischio pari allo zero percento. D'altro canto, un mutuo subprime può essere classificato come attività ad alto rischio e ponderato al 65%. Quindi il fatto che Basilea III considera il debito pubblico come "senza rischi" un po 'sciocco quando guardiamo negli anni a venire.

L'oro offrirà una banca neutrale rispetto alle partecipazioni di debito pubblico, ma non fornirà ancora una base stabile di un bene poiché fluttuerà piuttosto che la base monetaria immediata. L'oro offrirà una copertura contro il debito sovrano tra le banche europee più che in America.


    Martin Armstrong

articolo completo su: www.armstrongeconomics.com


lunedì 10 giugno 2019

FT: Come Matteo Salvini potrebbe far saltare in aria l'Eurozona


Ieri sul Financial Times un articolo scritto da Wolgang Munchau ha un titolo a effetto: "How Matteo Salvini could blow up the Eurozone": ovvero, "Come Matteo Salvini potrebbe far saltare in aria l'Eurozona".

articolo originale su: www.ft.com  

Mario Draghi, ancor per poco presidente della BCE, aveva dichiarato che i minibot sono o moneta, e in quanto tale illegali, oppure debiti.



Munchau polemizza: "Non sono sicuro di essere d'accordo con Draghi su questo punto. I minibot potrebbero essere entrambe le cose allo stesso tempo, ovvero debito con caratteristiche simili a quelle delle monete".

Munchau prosegue affermando "non c’è molto che l’UE potrebbe fare per fermare l’emissione di mini-BOT. La politica fiscale rientra nel dominio della sovranità nazionale. Ma la Commissione europea conterà questi strumenti come parte del deficit e del debito pubblico dell’Italia."

I MiniBot hanno costretto i mass-media a discutere sul fatto che i soldi, intesi come strumento utilizzabile come mezzo di pagamento negli scambi economici, possono essere anche “creati” dallo Stato, quindi non solo “prestati” dai mercati finanziari oppure “trovati” attraverso l’aumento delle tasse o la riduzione della spesa.
Finalmente si inizia a discutere di argomenti tabù come la
 creazione del denaro.

Fabio Conditi smentisce ancora più chiaramente il presidente della BCE, spiegando: 
  • che i MiniBot sono Titoli di Stato emessi in forma cartacea ed in piccoli tagli, ma in realtà non sarebbero un debito, perchè non ne hanno le caratteristiche fondamentali, cioè la scadenza ed il rendimento;
  • in realtà sono uno strumento di pagamento a valenza fiscale, cioè il cui valore deriva dal fatto che lo Stato dichiara di accettarlo per il pagamento delle tasse;
  • i MiniBot non sono una moneta a corso legale diversa dall’euro, perchè sono ad accettazione volontaria e sono in euro, quindi perfettamente legali;
  • i MiniBot sono un debito solo perchè sono stati erroneamente chiamati “BOT”, ma essendo utilizzati per estinguere un debito dello Stato già contabilizzato, sono a somma zero.
Quindi in definitiva Mario Draghi ha approvato i MiniBot, perchè non è vera nessuna delle due ipotesi che ha fatto :
  • i MiniBot non sono altra moneta, perché è ad accettazione volontaria;
  • i MiniBot sono altro debito, ma essendo utilizzati per pagare un debito già contabilizzato, in definitiva non aumentano il debito pubblico.
Sono quindi una soluzione utilizzabile, che provocherebbe un aumento della quantità di beni e servizi scambiati, quindi anche un aumento del PIL e delle entrate fiscali dello Stato.


Secondo Confindustria e secondo numerosi esponenti politici: "i Minibot sono come i soldi del Monopoli".

Potremmo quindi concludere che tutte le valute "fiat" come il dollaro, l'euro o lo yen, non sono altro che soldi del Monopoli.

Un filmato che spiega in parole semplici tutti i numeri relativi ai MiniBot:



  

Per un approfondimento sul vero denaro:

   oro: quello che si deve sapere 








mercoledì 5 giugno 2019

minimi crescenti ma forte resistenza di medio periodo


Osservando il grafico dei prezzi dell'oro in dollari oncia dal 2015 possiamo notare tre minimi crescenti, evidenziati dalla fascia di colore rosa.
Notiamo anche come la forte resistenza in area 1350/1370 ha respinto la risalita delle quotazioni per ben sei volte dal 2016 a oggi.

Stiamo facendo comunque considerazioni di pura analisi tecnica, probabilmente occorre invece dare molta importanza ai rischi della situazione geo-politica e alla sempre minore fiducia degli investitori nella capacità delle banche centrali di determinare l'andamento dell'economia e quindi dei mercati.


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lunedì 3 giugno 2019

secondo Goldman occorre stare sopra i 1307



Secondo gli analisti di Goldman Sachs, il superamento della resistenza posta a 1307 dollari per oncia consentirebbe un rialzo con un obiettivo minimo vicino ai 1330 dollari/oncia. 
Le implicazioni più ampie di quella rottura confermerebbero comunque l'idea che l'oro potrebbe finalmente continuare una tendenza che si era arrestata in gennaio.

Nel grafico sopra possiamo notare come in meno di tre giorni le quotazioni dell'oro hanno recuperato tutte le perdite subite nei mesi di marzo e maggio 2019.
Oggi pomeriggio le quotazioni hanno superato i 1318 dollari per oncia, attendiamo ora la conferma del superamento della resistenza dopo eventuali ritracciamenti dovuti agli oscillatori in zona di ipercomprato.


Superato il livello di 1330 il movimento rialzista dovrà poi scontrarsi contro la forte resistenza posta a 1375 dollari/oncia, come ben visibile nel grafico (a barre mensili) sotto:

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