martedì 29 gennaio 2019

nel canale rialzista da novembre 2018


Le quotazioni dell'oro sono inserite in un deciso canale rialzista dai primi giorni di novembre 2018.
Nel grafico sopra, con i prezzi indicati in barre giornaliere da febbraio 2018, il canale rialzista è evidenziato in verde e - secondo l'analisi tecnica - sembra indicare un primo punto di arrivo a quota 1350 dollari per oncia.

La rottura dell'importante resistenza posta a 1300 dollari, tuttavia, potrebbe provocare una forte impennata dei prezzi e il quindi il rapido raggiungimento di obiettivi molto più ambiziosi.

Un ulteriore segnale rialzista appena scattato è la cosiddetta "golden-cross", cioé l'incrocio verso l'alto tra la media mobile a 50 giorni (linea blu) e quella a 200 giorni (linea rossa), come visibile nel grafico sotto:





venerdì 25 gennaio 2019

tornati alla resistenza di quota 1300


Oggi pomeriggio le quotazioni dell'oro in dollari per oncia hanno guadagnato oltre 17 dollari, con forti volumi, e si sono riportati appena sotto la forte resistenza a quota 1300 dollari/oncia.
Come ben visibile nel grafico sopra, siamo tornati ai prezzi di inizio giugno 2018, con le medie mobili di medio periodo che hanno incrociato al rialzo.


(clicca sull'immagine per ingrandirla)

L'argento è salito di quasi il 3% con forti volumi, come visibile nel grafico sotto) e i prezzi si sono riportati sopra l'importante media mobile a 200 giorni (indicata dalla linea rossa).





oro fisico viaggia verso oriente



L'oro fisico viaggia sempre di più da Occidente a Oriente, soprattutto lungo la Via della Seta.
Il grafico sopra mostra la crescente domanda di oro fisico (in tonnellate) dal 2005 da parte di quattro paesi asiatici: Cina, Russia, India e Turchia.


lunedì 21 gennaio 2019

produzione di argento in lieve calo


Se guardiamo alla produzione di argento dei maggiori paesi produttori di argento, ritengo che l'offerta complessiva di minerale da questo gruppo diminuirà di quasi 21 milioni di  once nel 2018 rispetto al 2017.

Secondo le mie analisi, infatti, credo che la produzione di argento del Perù sia stimata in calo di oltre 12 milioni di once nel 2018. Se consideriamo poi la chiusura totale della seconda miniera d'argento principale al mondo, la miniera di Escobal di Tahoe in Guatemala, nelle previsioni potremmo tagliare altre 10 milioni di once di produzione d'argento.


(...) Infine, dobbiamo ricordare che quasi il 60% dell'offerta di minierale d'argento è un sottoprodotto della produzione di rame, zinco e piombo. La produzione di metalli di base diminuirà considerevolmente quando il mondo entrerà in recessione e che soffrirà per gli aumenti del costo dell'energia, aumenti che stanno già affliggendo i costi delle miniere in Messico.



articolo completo su: srsroccoreport.com  

lunedì 14 gennaio 2019

CARIGE e l'oro della Repubblica di Genova




strani e inquietanti interessi dietro l'immortalità di CARIGE


(...) "perchè tanto interesse mediatico per Carige, apparentemente una banca “finita”? Cosa c’è dietro?

In effetti, en passant, alcuni amici mi diedero in passato diritte da insider: dicevano che che, sostanzialmente, Carige non sarebbe mi stata fatta fallire veramente. Il motivo risiedeva nei “diritti storici” della banca genovese (che storicamente prestò i soldi a tutti i regnati del mondo, ndr) ereditati ancora dalla Repubblica di Genova poi confluita nel Principato di Savoia. E dunque frutto della successiva entrata dalla porta principale nell’Italia Unita, con tutto quello che ciò comportava.



(...) CARIGE è una banca la cui nascita data dal 1483, diventò sabauda solo successivamente, addirittura Monte di Pietà nel 1846 (con tutti gli annessi e connessi, …), passando per la fine della Repubblica di Genova nel 1815. Ossia a scavare di “diritti storici non rivendicati” dentro Carige ce ne possono essere un’infinità.

(...) CARIGE avrebbe diritto ad una quota parte del valore dell’oro italiano ben superiore a 3 miliardi di euro, in riferimento alle riserve auree della Banca d’Italia, se questa venisse considerata di proprietà privata e non pubblica.
 

La verità nascosta in tutto questo è però di maggiore portata: i miliardari locali, le elites globaliste, evidentemente – visto che hanno ottime fonti – hanno ben già ben chiaro il piano che mira a far implodere l’Italia. E dunque si stanno posizionando, per portare via tutto il possibile quando succederà l’evento, di cui non conoscono ancora la data precisa. Incluso l’oro, passando per CARIGE. E probabilmente molto di più.


         Mitt Dolcino


articolo completo su: www.mittdolcino.com  

vedi anche articolo sui 119 quotisti dell'oro di Bankitalia su: www.ilsussidiario.net  

vedi anche: il furto del millennio


(nell'immagine sopra,  moneta d'oro della Repubblica di Genova, datata 1528, in onore dei Dogi con carica biennale)
 

mercoledì 2 gennaio 2019

tabelle variazioni annuali prezzi oro e argento

La tabella sopra - elaborata da goldprice.com - mostra le variazioni in percentuale del prezzo dell'oro, espresso nelle principali valute "fiat", dal 2003 al 31 dicembre 2018.
Nell'ultimo anno il prezzo dell'oro in euro è quindi cresciuto del 2,7% , in dollari ha perso il 2,1% mentre in sterline inglesi ha guadagnato il 3,8%.


Da notare come la variazione media dal 2003 sia positiva in tutte le valute, con un guadagno minimo in franchi svizzeri (CHF) e massimo in rupie indiane (INR) e in sterline inglesi (GBP).


Gli incrementi maggiori sono avvenuti negli anni 2005, 2006 e 2010 mentre l'anno peggiore è stato il 2013.
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Nella tabella sotto, le variazioni annuali dei prezzi dell'argento nelle principali valute :


Nell'ultimo anno appena concluso i prezzi dell'argento hanno perso il 5,1% in euro e il 9,5% in dollari USA (USD).
Come nel caso dell'oro, la variazione media degli ultimi 15 anni è positiva in tutte le valute, con un guadagno minimo dell' 8,4% in dollari australiani (AUD) e massimo in sterline inglesi (12,9%) e in rupie indiane (13%).

In euro il guadagno medio dell'argento negli ultimi 15 anni è stato del 11,2%.


(clicca sulle tabelle per ingrandirle)