sabato 9 dicembre 2017

Bitcoin già obsoleto

 
Vedo tutta una turbolenza sui giornali italiani che parlano di bitcoin. A dire il vero c'è una pioggia di minchiate anche sui giornali esteri, e questo perché nessuno si decide a dire le due-tre cose che andrebbero dette del bitcoin.


Per prima cosa: la blockchain è una tecnologia interessante, ma ormai datata. Datata nel senso che per qualcosa che vive nel mondo del nuovo, la sua età è ormai venerabile. Quindi, se volete fare i moderni, direi di evitare di esibire Bitcoin. (...)

Ai suoi tempi la trovata era interessante, oggi per esempio vi conviene seguire le cose più sofisticate.

Un esempio potrebbe essere IOTA. Non per le sue relazioni con grandi aziende o per la bontà della criptomoneta in se’, ma per l’uso del Tangle/DAG, un’alternativa alla blockchain delle criptomonete. Potete immaginarlo come lo stesso concetto, ma applicato alle transazioni anziché ai blocchi (coi dovuti distinguo).

Non sono di quelli che dicono che sia “il futuro”, ma almeno è il presente e non il passato.



Ma torniamo al Bitcoin. Invece di dirvi cosa sia, vediamo di spiegare cosa NON sia.



Bitcoin non è una moneta fatta per comprare e vendere cose.

Questa ondata speculativa lo ha reso assolutamente chiaro. La capitalizzazione del Bitcoin sta raggiungendo il PIL della Grecia. Se fosse una moneta fatta per vendere e comprare, dovrebbero esserci nel mondo lo stesso numero di esercenti che troviamo in tutta la Grecia. Ne troviamo invece una quantità che non basterebbe a rendere vivibile un quartiere di Salonicco.

Morale: chi pensa al Bitcoin come una cosa con la quale nel futuro si compreranno cose, non ha osservato come non sia praticamente usata a questo scopo.



Bitcoin NON PUO’ diventare una moneta fatta per comprare e vendere cose.

La capacità di Bitcoin di processare transazioni non va oltre alle 5 (cinque) transazioni al secondo. Per fare un confronto, VISA ha una media di 1600 transazioni ed è dimensionata per picchi da 3500. Se Bitcoin raggiungesse il numero di clienti di VISA, per pagare vi servirebbero ore ed ore. Già ora i tempi medi per una singola transazione sono imbarazzanti .



 Bitcoin non esegue transazioni gratis.


(...) Attualmente, se volete la garanzia di eseguire la transazione nei tempi che volete, pagare 11 dollari per transazione.



 Bitcoin non è “fuori dal controllo dei politici”.

La stragrande maggioranza dei miners di Bitcoin si trova oggi in Cina. Siccome in Cina se non fate quello che vi dice il governo siete morti, possiamo tranquillamente accettare il fatto che Bitcoin sia un gran parte sotto il controllo cinese.
(...)  la lentezza dei firewall che compongono “la grande muraglia/firewall” (ovvero l’apparato digitale di sorveglianza statale dei cinesi) impatti anche sulla velocita’ di aggiornamento dei blocchi.



Il Bitcoin non è un luogo al sicuro dagli speculatori.

I criptofanatici hanno poco da raccontare che il Bitcoin è la sconfitta dei malvagi capitalisti bancari e speculatori.

La sua crescita di prezzo è dovuta al fatto che si stanno discutendo in diversi luoghi le regolamentazioni a riguardo. In diversi posti degli USA , stanno per diventare legali i cosiddetti “Futures sui BTC”. Per questa ragione, il Venture Capital sta iniziando ad investire.





Questo significa che gli utenti sono in mano ai grossi speculatori. Se domani i “grandi” di Wall Street decidessero di iniziare a produrre derivati sul bitcoin, non esiste la piu’ pallida possibilita’ che la base di utenti possa influire sul prezzo. E se il costo medio per transazione garantita dovesse crescere oltre i 100 dollari, nessun utente reale avrebbe più ragione di utilizzare bitcoin per fare acquisti. (...)

Il Bitcoin non è fatto da una comunità aperta di sviluppatori.

Anche se il codice è aperto e blablabla, la comunita’ di sviluppatori e’ “aperta” quanto una setta di satanisti nata dentro un ospedale psichiatrico gestito dall’Inquisizione Spagnola. (...)

Interagire con loro è praticamente impossibile per chiunque sia sano di mente. Si tratta di un gruppo che litiga di continuo su ogni cosa, e come se non bastasse si sente quella che nel mondo dell’innovazione è la parola del demonio : “purity”. Questo è il motivo per cui ho scritto “gestito dall’Inquisizione spagnola”. Il team che gestisce bitcoin è aperto alle novità quanto lo era Torquemada, e passa la vita a masturbarsi con la “purity”.

 

Andiamo adesso alle critiche. Perché le critiche sono ancora più deliranti delle apologie.
Chi dice che il Bitcoin è una bolla speculativa fa più ridere che altro.
Sicuro, c'è una Bolla speculativa in corso sul bitcoin. La bolla è dovuta all’annuncio dei Futures sui Bitcoin, ovvero sulla possibilità di creare derivati sul bitcoin. I derivati verrebbero creati dagli stessi ambienti di Wall Street che oggi si lamentano per la speculazione.
In pratica, gli speculatori che speculano sul bitcoin si lamentano perché c’è la loro speculazione sul bitcoin. Sembrano quegli italiani che vanno a Formentera e poi si lamentano perché ci sono troppi italiani.
(...)
Tutti quelli che fanno dichiarazioni scandalizzate sul Bitcoin come “Ponzi schema” sono gli stessi che hanno creato una quantità di derivati di valore superiore al PIL mondiale per caso? O stiamo forse parlando di quelli che sono riusciti a dare un valore inestimabile a degli stupidi cristalli di carbonio, ovvero uno dei materiali più comuni sul pianeta? Stiamo parlando degli inventori della parola “subprime”, per caso? E LORO si lamentano perche’ il Bitcoin e’ uno schema Ponzi?
Chi si lamenta per il riciclaggio di denaro soffre di simmetria craniosacrale.
Se in borsa non ci fosse il riciclaggio di denaro di ogni tipo possibile di mafia, i tesori dei piu’ sanguinari dittatori, i proventi del traffico di armi, droga, tratta delle bianche, e se i derivati Off The Counter non fossero lo strumento preferito per il traffico di denaro sporco, allora ci crederei.
Quelli che si lamentano del riciclaggio di denaro sporco sono gli stessi che fanno lobby per mantenere legali i derivati OTC , per caso?
Chi si lamenta per il fatto che manca il sottostante mostra una certa palindromia dell’apparato digerente.
Davvero le persone che cartolarizzano titoli spazzatura si lamentano della mancanza di sottostante? Stiamo parlando di chi tratta derivati esotici? Parliamo di quelli che sono riusciti a far valere Tesla piu’ di General Motors, o quasi? Parliamo di quelli che hanno gonfiato delle startup senza senso fino a farle diventare multinazionali?
Chi si lamenta sulla mancanza di sottostante è la stessa gente che accetta cristalli di volgarissimo carbonio ad un valore astronomico, giusto perché riesce a dire che un cristallo purissimo estratto da schiavi è migliore di un cristallo purissimo fatto con una deposizione di ioni? E’ lo stesso che crede ai due miliardi di utenti attivi su Facebook? Lo stesso che ha finanziato Twitter senza che abbia MAI prodotto utili, ne’ abbia ancora spiegato il suo modello di business?
Chi dice che il Bitcoin fa schifo perché la bolla scoppierà può sedersi sul cesso in almeno due modi.
Se non fosse in corso una catastrofica bolla sui titoli IT, e non si stesse ri-costruendo la stessa bolla immobiliare che ha causato un disastro nel 2008, potrei anche credere a queste cazzate. O meglio: è vero che prima o poi la bolla scoppierà, ma da quanto tempo questo è un problema a Wall Street?
(...)
In definitiva, quindi, quasi tutto quello che si dice di male sul bitcoin è vero. Il problema è che a dirlo sono persone che sono ancora peggiori di tutti i mali di Bitcoin, che hanno fatto di peggio, e che si preparano a fare di peggio e proprio al Bitcoin.
Gli analisti di Wall Street che si lamentano di Bitcoin sembrano quelle adolescenti invidiose che sputano sulle feste cui non sono state invitate. Peccato che mentre dicono che la festa fa schifo, stanno anche scalando le pareti per entrare dalle finestre.

     U. F.

articolo completo su: www.keinpfusch.net

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