lunedì 26 dicembre 2016

albero della cuccagna del denaro

L'albero della Cuccagna c'è in finanza, sono le Banche "in crisi"

  di Giovanni Zibordi

Come pensiero di Natale va ricordato che l'intricata e apparentemente insolubile storia di Monte Paschi e delle altre banche italiane da salvare o paralizzate dai crediti marci è una favola (non di Natale, ma una favola, una finzione).
Il modo più semplice e sintetico per ripetere la spiegazione è il seguente (quello più dettagliato lo trovi nel libro che ho pubblicato con Hoepli da pagina 260 circa).

Se le Banche hanno crediti "marci" che nel bilancio sono segnati a 100 ma ora valgono (ad esempio) 30, la Banca Centrale li compra lei a 100 e le libera da questo peso per cui possono tornare a fare credito.
La Banca Centrale poi ha lei una perdita di 70 ?
No. La Banca Centrale compra a 100 qualcosa che vale 30, ma a lei costa 0. Le costa 0 perchè lei non deve chiedere soldi a nessuno, li crea a costo zero. Quindi le Banche eliminano il buco di 30 (100-70) e sono di nuovo a posto. 
La Banca Centrale tiene lei nel suo bilancio i crediti "svalutati" a 30 e può tenerli per anni senza problemi perchè a lei sono costati 0, per cui in teoria ha un utile anche al valore di 30 (30 - 0 = 30)

Questa non è una teoria curiosa condivisa da qualche blogger. E' quello che hanno fatto da più di un secolo tutte le banche centrali dei paesi industriali ogni volta che si sono ritrovati con il problema delle banche fallite o sul punto di fallire.
E' semplice. La Banca Centrale per conto dello Stato crea denaro che NON è debito, denaro vero, moneta appunto e che le costa 0 (zero). Per cui può assorbire senza costi il debito delle banche (ovviamente nella propria valuta).Estendiamo ora un attimo lo schema al caso attuale delle banche italiane con numeri che non siano fittizi.

Le Banche italiane hanno nei loro oltre 200 miliardi (arrotondando per semplicità) di crediti incagliati, "marci", non esigibli, su cui non vengono pagate tutte o molte delle rate (in base ad altri calcoli e stime il numero può essere anche di 300 mld ma lasciamo stare).
Leggi ora che in totale, quindi oltre a MontePaschi e le altre piccole banche come la Veneto, Etruria ecc, ci vorrebbero 50 miliardi circa di soldi freschi per ricapitalizzarle. Questo perchè i 200 mld e rotti di crediti marci scritti a bilancio valgono oggi di meno, almeno 50 miliardi di meno (e secondo molti anche di più, forse 70 o anche 80 mld in meno). E le banche italiane hanno come capitale a bilancio meno di 100 miliardi oggi per cui se gli svaluti i crediti incagliati o marci il loro capitale scende sotto la soglia minima imposta dalle regole di Basilea e sono "fallite" (libri in tribunale !!)

Il governo ha appena deciso, con il consenso della UE, di aumentare il debito pubblico di 20 miliardi per fare fronte in caso di bisogno a queste ricapitalizzazioni (di MPS ed eventualmente di altre banche) e c'è chi dice che è sbagliato aumentare il debito (i tedeschi, Oscar Giannino ecc..) e chi dice che è OK, ma non basta e ce ne vogliono almeno 50 miliardi. Poi ci sono tutte le discussioni intricate sul rimborso o indenizzo agli obbligazionisti di MPS, Etruria, Veneto.., sulle regole del Bail-In che si applicano o meno... Sono interessanti per gli addetti ai lavori, ma irrilevanti per capire il punto essenziale che riguarda i cittadini italiani per cui le lasciamo da parte)

Riassumiamo:
1) ci sono 200 miliardi (o 300 secondo altre stime) di crediti che non vengono ora rimborsati ("marci") nei bilanci delle banche italiane (di cui solo MPS ha circa 50 mld), la percentuale più alta rispetto al PIL di ogni paese occidentale;
2) questi crediti valgono ora molto meno di quello che è scritto nei bilanci, per cui se vengono liquidati o venduti o segnati al valore di mercato riducono il capitale delle banche, diciamo quidi almeno 70 miliardi (arrotondando e per semplicità);
3) Le banche italiane hanno (a fronte di circa 2,500 mld di attivi e passivi a bilancio) meno di 100 miliardi di capitale , per cui "svalutando" i "crediti marci" ad esempio di 70 miliardi, ma anche solo di 50, perdono metà o più del loro capitale. Questo le mette in default perchè il capitale (non la "liquidità"!) deve essere circa un 8% minimo del totale del bilancio (calcolato però secondo le regole di Basilea che lo "pesano" in modo particolare, a secondo che siano titoli di stato ecc...ma su tutto questo sorvoliamo, sempre per semplicità).

ESISTE ALLORA UNA SOLUZIONE ?
Sicuro, la conoscono tutti in finanza (vedi il commento degli analisti di Goldman Sachs e vedi l'esperienza degli altri paesi che hanno affrontato e risolte le crisi bancarie nell'ultimo secolo). E' possibile spiegarla a chiunque abbia fatto le scuole superiori e anche forse solo le medie:

i) hai 200 miliardi di crediti marci nelle banche italiane a bilancio e questi valgono in realtà 70 miliardi di meno (magari anche 80 o 100 mld, ma non ha importanza)
ii) Bankitalia (e BCE) stanno però ora (da circa due anni) comprando 120 mld di Btp l'anno con denaro creato dal niente,del programma "QE" che costa ZERO (non paga  interessi e non va rimborsato a nessuno)
iii) Bankitalia (e BCE) possono quindi finanziare direttamente o indirettamente l'acquisto dell'intero stock di crediti marci delle banche italiane, che siano 50, 70 o anche 100 mld. (vedi commento di Garzarelli di Goldman citato sopra)
Ad esempio, se il governo italiano li comprasse (lui, o Bankitalia o un "veicolo" creato appositamente) e simultaneamente emettesse 80 miliardi di Btp,CCT e Bot poi Bankitalia e BCE comprano automaticamente questi titoli di stato già adesso automaticamente con il "QE". In questo modo, di fatto (facendo solo un giro contabile in più) il debito "incagliato" che sta sui bilanci delle banche viene spostato elegantemente su quello della Banca Centrale, a costo zero per lo Stato e quindi i contribuenti

La Banca Centrale (tutte le banche centrali del mondo, sia la BCE che Bankitalia) poi può tenerlo anche per 20 anni se vuole, perchè non ha vincoli di bilancio, si finanzia da sola, si addebita la cifra che vuole quando deve comprare qualcosa, ha una carta di credito illimitata e gratuita che lo Stato le ha creato
(...)
A questo punto della spiegazione (o anche prima) inizia il coro scandalizzato degli "eh... ma se fosse così facile.." "sì..l'albero della cuccagna" "..ahhh...i soldi che piovono..."

Lo hanno fatto gli USA nel 2009, gli inglesi anche loro nel 2008-2009, i giapponesi dagli anni '90 e dopo la guerra, la Cina già tre volte dal 1997, lo hanno fatto gli inglesi nel 1914 quando allo scoppio della guerra tutte le loro banche erano fallite ecc...  In alcuni casi questo si è accompagnato con l'azzeramento dei vertici delle banche perchè c'erano colpe dei loro vertici, in altri casi invece (guerre ad esempio) lo si è fatto come misura di emergenza nazionale e basta. E in finanza lo sanno tutti che si può fare così, anche perchè è sotto gli occhi di tutti che da due anni le BCE e Bankitalia stanno creando centinaia di miliardi di denaro fresco che usano per assorbire il debito.

Il modo più semplice per fermarlo è fare esempi pratici (che sarebbero tanti da riempire un libro, ma stiamo solo scrivendo qualcosa di semplice qui e ci limitiamo)

Esempio. Tenendo a bagnomaria, cioè in crisi per anni MontePaschi facendo tre "ricapitalizzazioni" sul mercato, tutte falite, ha fruttato circa UN MILIARDO DI EURO DI COMMISSIONI E INTERESSI per JP Morgan, UBS e altre banche (alcune italiane) (solo il salvataggio è costato mezzo miliardo, vedi articolo su il Giornale:  http://www.ilgiornale.it/news/economia/salvataggio-mps-ci-costa-mezzo-miliardo-euro-1334998.html).
Questo miliardo di euro in commissioni e interessi è finito in ville, appartamenti esclusivi, Porsche, escort di alto bordo, cene nei top ristoranti del mondo, abiti firmati, Rolex dei managers e investitori esteri che controllano queste banche. E il risultato è stato zero, visto che ora come si sa interviene lo Stato.
Se invece lo Stato  fosse intervenuto nel 2009 o 2012 tramite la Banca Centrale come si fa nei paesi civili questo miliardo di euro non sarebbe entrato in tasca alle banche estere e lo stato italiano avrebbe avuto un miliardo in più (visto che poi ha dovuto metterlo in MontePaschi come si è visto) con cui ridurre le tasse o ricostruire dal terremoto.

In aggiunta, a causa di questa "continua crisi" MPS ha tagliato il credito alle imprese nel frattempo facendone fallire tante e riducendo in miseria o riducendo molto il tenore di vita di decine di migliaia di italiani e spingendo altri a svendere immobili o aziende.

L'albero della cuccagna del denaro in effetti c'è, è quello che oggi consente alla grande finanza di tenere per la gola gli stati e di fare miliardi a spese della collettività grazie alla finzione delle banche che vanno periodicamente "salvate".

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(N.B. questa soluzione richiede di uscire dall'Euro prima ? Dipende dal tuo potere negoziale. Se ad esempio invece di aumentare di solo 20 mld il debito pubblico come ha appena fatto Padoan per salvaguardare le banche, lo aumenti di 80 miliardi e compri 80 mld di crediti marci in teoria lo puoi fare anche ora perchè Draghi non cessa di colpo per questo di far comprare BTP a Bankitalia con il QE, pena il crollo dell'eurozona. E' ovvio però che devi scontrarti duramente con la Germania e la Troika e forse ne viene fuori l'uscita dall'Euro. Oppure forse alla fine cedono loro e te lo fanno fare, questo non si può sapere e dipende dalla qualità delle persone che hai al governo)

 articolo completo su: www.cobraf.com

 

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mercoledì 21 dicembre 2016

Goldfinger team



Solo negli ultimi 18 mesi, n gruppo ristretto di Stati europei ha riportato in patria la cifra record di oltre 400 tonnellate d’oro da New York e da Londra, le due capitali finanziarie mondiali che dal 1945 custodiscono più della metà del tesoro aureo sovrano di almeno 100 nazioni. Prove certe non esistono, ma sono in molti a sospettare che dietro lo scudo dell’euro si stia creando uno scudo fatto d’oro.

Germania, Olanda, Belgio e Austria, nazioni-guida dell’Europa Centrale e della stessa eurozona, intendono riportare sotto la propria gestione diretta più del 50% delle riserve auree totali nazionali tra il 2018 e il 2020. Reimpatri non dettagliati di lingotti sono in corso anche da parte della Francia, della Romania e della Polonia tra i Paesi Ue, a cui possiamo aggiungere la vicina Svizzera che avrebbe in programma di riportare nei Cantoni fino a 500 tonnellate d’oro custodite a Londra e a New York.


Alla fine degli anni '90 la Banca Centrale Europea decise di inserire nelle riserve lingotti d'oro per il 30% della quota di riserve nazionali conferite dai Paesi membri. I soci dell’euroclub hanno versato nel complesso 767 tonnellate d’oro sovrano. Molto stranamente, a Francoforte non solo non è depositato neanche un lingotto delle 504 tonnellate d’oro che la Bce ha dichiarato di possedere a fine 2015. Secondo le stime degli analisti di BullionStar, oltre la metà dei lingotti Bce sono “curiosamente” affidati alla custodia di due banche centrali esterne all’Eurozona: la Federal Reserve a New York e la Bank of England a Londra.



ultimi dati ufficiali sulle riserve auree



Nel grafico sopra: dal 2010 le banche centrali dei 10 paesi con le maggiori riserve aurifere hanno incrementato i loro depositi di metallo giallo.




Per approfondire:

articolo dello scorso luglio: il-furto-del-millennio

vedi anche articolo su: ilsole24ore.com

giovedì 8 dicembre 2016

4 banche condannate per manipolazione dei prezzi


Ieri in un tribunale federale di Manhattan sono state presentate numerose prove che dimostrano l'esistenza di collusione tra un gruppo di banche globali per manipolare in modo fraudolento le quotazioni del mercato dell'argento.

Gli avvocati dei querelanti, nel corso di un processo iniziato nel 2014, hanno depositato "più di 350.000 pagine di documenti e 75 nastri audio" che coinvolgono Deutsche Bank, HSBC, Banca di Nuova Scozia e UBS. Le conversazioni tra trader riportate nelle registrazioni potrebbero riguardare anche Barclays, Standard Chartered, BNP Paribas Fortis e Bank of America / Merrill Lynch.

"Questa condotta manipolativa coordinata aveva lo scopo di sfruttare la natura a somma zero dei derivati ​​di negoziazione, e in particolare nei contratti sul future dell'argento nel mercato del
COMEX, e di ottenere profitti illeciti provocando forti movimenti di prezzi che forzavano la chiusura in perdita di posizioni di segno opposto apete da altri speculatori o investitori".

In particolare, si accusano UBS e Deutsche Bank di aver implementato la "regola delle ore 11", per cui avrebbero aperto grosse posizioni ribassiste sull'argento alla stessa ora ogni giorno", con un countdown che permetteva a traders di banche diverse di investire il mercato con i loro ordini nello stesso istante."

L'azione legale lascia aperta la possibilità che altre banche globali potrebbero essere incriminate in futuro.



articolo completo su: wallstreetonparade.com 

vedi anche articolo su: jessescrossroadscafe.blogspot.it