venerdì 8 novembre 2013

deflazione = aumento dello spread

Gli sforzi e sacrifici lacrime e sangue dell'austerità sono ora spazzati via dal calo dell'inflazione (da un 2,7% due anni fa allo 0,7% attuale), perchè equivale in pratica ad un aumento del 2% punti della spread.

IL CALO DELL'INFLAZIONE EQUIVALE AD UN AUMENTO DELLO SPREAD.
 

I politici da mesi gongolano perchè la spread dal 4,4% è scesa man mano al 2,4%, ma se l'inflazione scende anche lei di un 2% la distruzione dell'economia operata da Monti e soci è stata inutile. Qui nessuno sembra capire l'economia monetaria.

Da qualche giorno, da quando è uscito il dato che l'inflazione nell'eurozona è scesa quasi a zero (0,7 o 0,8%) e in Spagna in particolare a 0% ormai, l'euro e un poco le borse dei paesi in crisi come la Spagna e l'Italia, stanno perdendo, perché sul mercato tutti sanno che questa "deflazione" è letale per paesi indebitati. Se ammazzi l'economia non hai solo suicidi, disoccupati e giovano che emigrano in Australia e Dubai che di quello non gliene frega molto, hai che non spendendo non si vende e quindi si svende, si sconta, si fanno saldi, si accettano dilazioni di pagamento e alla fine il fatturato, i ricavi e il prodotto nazionale invece di essere di 1.600 miliardi risulta di 1.500 miliardi. Mentre debito invece sale al ritmo del 4 o 5% medio annuo perchè non è indicizzato all'inflazione, non abbiamo BTP indicizzati all'inflazione, non si fanno sconti, saldi e dilazioni di pagamento sui BTP come per le auto.

I "poteri forti" pensano di controllare la situazione da Francoforte e Bruxelles con tutti i loro LTRO, ESFM, OTM con cui hanno fatto salire i BTP e le borse, ma la realtà gli sfugge lo stesso di mano. Per un poco riescono a convincere della finzione, ma rimandano solo la resa dei conti.

   G. Z.

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