venerdì 25 ottobre 2013

l'oro di Napoli e il bisogno di inflazione

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Lettas, Saccomannos, Montis, Alfanopulos e Draghis si appoggiano a poteri stranieri, prendono l'imbeccata da Berlino e Bruxelles ignorando la massa degli italiani. Invano Ambrose Evans-Pritchard ad esempio si chiede come mai i governanti italiani non cerchino di mettere in minoranza all'interno della UE tedeschi, olandesi e austriaci visto che ci sono 20 nazioni nell'Euro e la maggioranza sono in una situazione simile all'Italia ("...è da molto che sostengo che Francia, Italia, Spagna e i loro alleati dovrebbero unirsi al tavolo del direttivo BCE e dettare le condizioni, imponendo una politica di rialzo dell’inflazione che la regione europea necessita disperatamente. Avrebbero i voti per farlo. Hanno l’autorità legale e dei trattati a sostenerli. Molti teorici monetaristi in tutto il mondo li sosterrebbero. Nonostante ciò sembrano paralizzati, terrorizzati che la Germania si imbizzarrisca e torni al marco tedesco. Dovrebbero ritrovare il coraggio e chiamare il bluff di Berlino. ...")

Il motivo per cui i nostri fanno il contrario è che per stare al potere in Italia le classi dirigenti post-risorgimentali si sono abituate ad appoggiarsi a poteri stranieri. E' una riedizione del Risorgimento di Cavour, Mazzini, Garibaldi, quando una esigua minoranza di liberali/massoni, (probabilmente un 1-2% della popolazione), appoggiandosi all'esercito francese, alla finanza inglese e alla massoneria internazionale conquistarono in dieci anni un territorio dieci volte più grande senza che il 96% degli italiani lo desiderasse.

Se ci pensi bene il nostro Risorgimento è molto diverso dal MODO IN CUI LA FRANCA, INGHILTERRA, SPAGNA E GERMANIA SI SONO UNIFICATE (in diversi momenti della storia). Se uno ci riflette il Risorgimento fu più che altro una serie di colpi di stato, di intrighi segreti e poi fu possibile solo ed esclusivamente per forza delle armi francesi e gli intrighi inglesi. Volendo semplificare la massoneria, la finanza inglese e l'esercito francese "fecero l'Italia". Quindi c'è una tradizione, quello che succede ora con Monti, Alfano, Letta, Fassina che si appoggiano alla Troika segue il soldo di Cavour, Mazzini e Garibaldi e la Massoneria. 



A riguardo ci sono i libri della storica dissidente/revisionista Angela Pellicciari, che ha documentato per esempio che a Custoza e Lissa a combattere contro i piemontesi e francesi non c'erano gli austriaci, ma più che altro veneti che indossavano le divise austriache e che Garibaldi era in sostanza un bandito che sconfisse i Borboni più che altro grazie a intrighi e corruzione orchestrati dagli inglesi. La cosa convincente delle tesi della Pellicciari è che in effetti il regno del Piemonte e i liberali-massoni si impadronirono di ricchezze relativamente enormi per l'epoca, solo alla Chiesa espropriarono due milioni di ettari di terre e un patrimonio colossale e così l'oro dei Borboni e più o meno in tutti gli altri regni da Parma a Firenze. Cioè i piemontesi, i liberali e massoni e Garibaldi erano veramente pochissimi, non avevano la forza militare, non aveva minimamente il consenso della popolazione, non avevano risorse finanziarie. Ma si impegnarono con francesi e inglesi a rimborsarli e ripagarli con gli interessi se gli aiutavano a mettere le mani sulle proprietà e l'oro del resto d'Italia. Prevalsero solo perchè avevano dietro Francia, Gran Bretagna e la massoneria che era una rete segreta molto organizzata.



       G. Zibordi

articolo completo su: cobraf.com


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