lunedì 15 luglio 2013

anche Brinks con scorte ridotte al Comex



Brinks accusa una forte riduzione delle scorte d’oro al Comex

Il rialzo dell’oro riscontrato questa settimana non e’ dovuto solo alle parole di Ben Bernanke in relazione al proseguimento delle politiche monetarie accomodanti (ovvero ultraespansive). Una delle cause piu’ rilevanti (sebbene non divulgata in modo sufficiente) e’ il continuo declino delle scorte di metallo giallo al Comex di New York.
Grandi acquirenti di oro fisico a livello internazionale (in particolare compratori asiatici) esigono la consegna di oro fisico alla chiusura dei contratti “futures”. Come conseguenza, le scorte al Comex si stanno prosciugando a ritmi estremamente spediti. Giovedi’ 11 luglio le scorte sono diminuite di un altro 1,5% (vedi tabella sopra).

La società Brinks ha accusato un massiccio calo delle proprie scorte di oro negli ultimi giorni di contrattazione. L’enorme calo da parte di Brinks segue un calo simile accusato precedentemente da JP Morgan.  Le scorte in oro di Brinks al Comex, sono scese da 570 mila once registrate il 3 luglio a 257 mila once in data 11 luglio. Un calo netto di 313 mila once – ovvero un crollo pari al 55% in una sola settimana di trading. Le grandi istituzioni finanziarie depositarie delle scorte del Comex (Scotia Mocatta, JP Morgan Chase, Brinks Inc. HSBC Bank USA), registrano un totale di 7 milioni 96 mila once d’oro inventariate, per un controvalore di 9,1 miliardi di dollari americani. Un importo estremamente esiguo rispetto alle altre assets class (azioni, obbligazioni, liquidità e altre).
Se si dovesse verificare una rapida fuoriuscita di capitali da questi assets per convergere sull’oro fisico potremmo assistere a un default del Comex.  I rapidi movimenti verso l’oro riscontrati questa settimana dovranno essere attentamente monitorati in quanto hanno tutte le caratteristiche di una corsa ad accaparrarsi la maggior quantità di oro fisico detenuto al Comex di New York.

   Riccardo G.



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