mercoledì 10 aprile 2013

MES e CAC vi fregheranno i risparmi (di carta)




Il giornale “Die Welt” del 13 gennaio riportava a caratteri cubitali il seguente articolo: “Die Euro-Länder werden bei Staatsanleihen eine Enteignungsklausel einführen”!’ (I Paesi europei hanno introdotto la clausola d’esproprio per i Titoli del Debiti Pubblico). Sottotitolo: lei (la clausola d’esproprio) è un attacco ai risparmi dei cittadini, a seconda del tagli decisi dei debiti pubblici rappresenterà  un vero e proprio esproprio. Con l’introduzione della clausola CAC (abbreviazione di Collective Action Clause) in italiano clausola di azione collettiva, tutte le nuove emissioni di titoli dei debiti pubblici della zona euro conterranno tale clausola.

Questa bellissima regola è stata introdotta per i titoli con scadenza oltre all’anno ed è uscita nel corso delle trattative per la costituzione dell’ESM (Meccanismo di stabilità europeo). Ma di questa postilla nessuno si è curato di informare i cittadini della sua valenza, dei suoi effetti. Nessuno si è sentito in dovere di proteggere i cittadini da questa mostruosità, la CAC che mi ricorda tanto la terminologia fecale medica, proteggere i cittadini dai suoi effetti e dalle suo conseguenze in quanto buona parte dei cittadini sono proprietari, hanno in portafoglio tali titoli senza neppure saperlo.
Abbiamo già spiegato della natura perniciosa dell’ESM e di quale potenziale distruttivo per la finanza e per l’economia rappresenterà, ma man  mano si vengono a conoscere i particolari ci accorgiamo che noi che siamo assolutamente contro siamo anche coloro che possono avvisare gli altri dei danni che arrecherà ai loro risparmi. Sono milioni le persone che hanno i loro soldi investiti in polizze assicurative, o versano contributi pensionistici, premi che in buona parte vengono investiti in titoli di stato. In questa maniera e grazie all’introduzione di questa nuova norma il risparmiatore verrà espropriato senza alcuna possibilità di citare in giudizio nessuno.

Con il CAC praticamente ogni Stato può rifiutarsi di adempiere al pagamento, a onorare il debito, senza  possibilità alcuna per il singolo risparmiatore di citare in giudizio il debitore. Esempio concreto è rappresentato dalla Grecia, i creditori hanno rinunciato al 53,5% del capitale investito e la rimanente parte è stata “pagata” con titoli che vanno dai 10 ai 30 anni. Con questa nuova norma il 75% dei creditori può acconsentire a un taglio dei debiti, ma siccome questi “grandi creditori” banche, assicurazioni, enti di previdenza e gestori patrimoniali ricevono forti pressioni dagli Stati, come nel caso Grecia accetteranno, ma in effetti i depositanti, i risparmiatori verranno espropriati dei loro risparmi.

Non mi rimane che citare Roland Baader di cui in questi giorni ricorre il primo anniversario della morte. Da “Il socialismo della moneta” pag. 129: “I debiti prima o poi devon venir ripagati se non in maniera volontaria in maniera forzosa. E quando non si è più in grado di ripagare i debiti questi devon venir stornati, il che significa che qualcuno perde i propri risparmi. Quindi tutti, per poter sopravvivere dovranno ridistribuire il capitale restante formato nelle generazioni passate. E’ in atto un inarrestabile processo d’impoverimento. Questo è il prezzo dell’artificio iperboom: la totale distruzione. Quello che da un po’ di tempo stiamo osservando non è una ‘crisi’ ma un passaggio epocale, un crollo di portata mondiale”.

Mauro Meneghini

articolo completo su: movimentolibertario.com



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