martedì 30 aprile 2013

la bomba più grossa è in Germania



la banca con la maggiore esposizione sui derivati ce l’abbiamo noi in EUROPA

il primato è in possesso di - ora si capiscono anche tanti comportamenti dei tedeschi verso la BCE


Quando parliamo di derivati, spesso il pensiero vola oltre oceano, dove le (soprattutto dopo la vicenda subprime) sono viste le più cariche e pericolose a causa di una teorica super esposizione sui derivati ed un generoso utilizzo della leva finanziaria.
Però se avete letto gli ultimi post sull’argomento DERIVATI avrete sicuramente visto che negli USA, complice anche un massiccio deleveraging (che poi deve ancora essere realmente certificato, visto che a me la situazione puzza sempre un pochetto) la situazione per le banche USA è sensibilmente migliorata. Ed in Europa?
In Europa non poi così tanto. Anzi, proprio in ambito derivati, veniamo a scoprire un dato che ha del clamoroso. La banca con la maggior esposizione al mondo in derivati non è USA ma è appunto Europea e come avrete intuito (visti i post precedenti) è una banca tedesca, la più grande e importante, ovvero DEUTSCHE BANK.
Se andate a vedere la pagina 87 del bilancio della banca stessa, che potete visualizzare CLICCANDO QUI.  dove scopriamo che la cifra “monstre” che aveva fatto di  un’inarrivabile primatista con 69.500 miliardi di USD (68.5 trilioni di USD, ovvero come il PIL mondiale) viene ridicolizzada da un nuovo PRIMATO della Deutsche Bank. Signori, i tedeschi hanno un’esposizione in derivati apri a 55.6 trilioni di Euro che in USD è pari a circa 72.8 trilioni di dollari!

Chiudo con questa domanda che di per se, dopo questo post, non ha bisogno di risposta.
Come mai la Germania continua martellare sul fatto di NON volere il controllo della BCE su tutto il sistema bancario dell’Unione Europea?
Infine, ricordate questo post dove veniva accusata Deutsche Bank di aver nascosco 12 miliardi di perdite sui derivati? Forse allora non eravamo proprio dei pazzi furiosi…


Vedi anche il post di Martin Armstrong sulle grosse banche a rischio:
   dal blog: armstrongeconomics.com


i nuovi 100 dollari indicano un ritorno al Gold Standard?

clicca per ingrandire

Le nuove banconote da 100 dollari stavano per essere introdotte il 10 febbraio 2011, tuttavia la Federal Reserve ha annunciato un "ritardo a causa di problemi di produzione". Perché aspettare così a lungo? Ecco la mia ipotesi.

Osservate bene la nuova banconota da 100 dollari, tenendo presente che gli Stati Uniti hanno una storia speciale di significati nascosti dietro le loro banconote e che c'è una reale possibilità di un crollo della valuta (con un ritorno al Gold Standard) in un futuro molto prossimo.

Quando si tratta di teoria monetaria ci sono solo due campi avversi. Il primo crede nella carta moneta "fiat" mentre il secondo crede in un "denaro concreto" con copertura aurifera.Supponiamo che queste due ideologie contrapposte siano rappresentati in questa nuova banconota. Guardate da vicino il lato sinistro rispetta alla striscia blu che serve da divisorio.

Diciamo che il lato sinistro rappresenta il campo del denaro "fiat". Non vi è alcuna nuova colorazione, è il solito verde oliva/grigiastro. La solita banconota di carta. E 'tutto lì ... la dicitura "Federal Reserve Note", il sigillo ufficiale dellaa Fed, anche Benjamin Franklin è posizionato sulla sinistra della striscia blu con quel ghigno ironico ... sapete perché?  Beh, non molti lo sanno, ma Ben Franklin è stato un grande sostenitore di soldi di carta nella sua epoca. Non fraintendetemi, è stato un grande e leale americano che era molto nemico dei banchieri, ma ai suoi tempi la battaglia è stata invertita. Sono stati i banchieri inglesi che volevano costringere i coloni a uno standard basato su oro e argento, ma Franklin sapeva che il commercio d'oltremare avrebbe lasciato le colonie senza soldi fisici per condurre transazioni commerciali al loro interno. Questa è  stata probabilmente la VERA causa della Rivoluzione Americana

In questo sito trovate una buona rappresentazione di quanto è accaduto:
http://21stcenturycicero.wordpress.com/fraud/how-benjamin-franklin-made-new-england-prosperous/

Sinceramente, è giunto il momento di riscrivere il tutti i libri di storia degli Stati Uniti e dire al mondo la vera storia. La rivoluzione americana era in realtà ... una ribellione contro i banksters (banchhieri/gangster) !

Così si può vedere che ogni cosa sul lato sinistro della nuova banconota da 100 dollari si riferisce al mantenimento di denaro "fiat".

Ora diamo un'occhiata a destra che striscia blu ... (colore che nella bandiera USA significa "vigilanza, perseveranza e giustizia"!)


Potete vedere un mucchio di oro! Un calamaio d'oro, una campana della Libertà in oro, una penna d'oca in oro, perfino un enormme numero "100" in oro in basso a sinistra, la scritta in background "4 LUGLIO 1776" sempre color oro.

Eccovi la mia spiegazione su tutto questo simbolismo di oro:

- gli Stati Uniti stanno preparandosi da tanto tempo a tornare a un Gold Standard ed è giunto il momento;
- il calamaio d'oro simboleggia il potere del Congresso di approvare leggi che possono smantellare il sistema monetario Fiat con un semplice colpo di penna;
- la Liberty Bell in oro simboleggia la capacità del Congresso di scrivere leggi che distruggono la morsa della cabala bancaria sulla Libertà dei cittadini degli Stati Uniti;
- notate come anche la scritta "questa banconota è corso legale per tutti i debiti, pubblici e privati" sia stata spostato da sinistra a destra (o il lato del gold standard!);
- notate come - muovendo  la banconota - il colore del numero "100" cambia dal colore verde all' ORO;
- e ora il mio punto preferito ... guardare le scritte in corsivo nello sfondo proprio sopra il numero "100" che si trova in basso a destra ... è una frase tratta dalla
Dichiarazione di Indipendenza e afferma quanto segue:
"quando una qualsiasi forma di governo tende a negare i fini della Costituzione, è Diritto del Popolo modificarlo o abolirlo e di istituire un nuovo governo, che si fondi su tali principi e organizzi i poteri nella forma più adatta a procurare la sua sicurezza e felicità del popolo stesso".

C'è mai stato un momento negli ultimi 100 anni quando la gente era così scontenta da essere pronta a "modificare o abolire" il nostro governo?!

Possono "Loro" rendere più evidente il fatto che ... si stanno preparando per una GOLD STANDARD !



     Bix Weir

articolo completo su: roadtoroota.com 

lunedì 29 aprile 2013

il rapporto oro/argento indica una crisi imminente ?



Grafico del rapporto tra i prezzi di oro e argento dal gennaio 2000.
La linea diagonale gialla indica un rapporto di circa 60 (l'oro costa 60 volte più dell'argento)

(...)

Gli altri grafici mostrati nell'articolo sembrano indicare che il rapporto oro/argento ha il potenziale per salire ad altezze mai viste prima. Un motivo potrebbe esssere il fatto che le grandi crisi incoraggiano l'accaparramento e quindi la fuga, ed è molto più facile di fuggire con un milione di dollari in oro piuttosto che con un milione di dollari in argento ...

articolo completo su: worldcomplex.blogspot.ca  





domenica 28 aprile 2013

il mondo segreto dell'oro

finalmente disponibile su YouTube la versione completa del documentario "the secret world of gold"


battaglia in corso tra rialzisti e ribassisti



intervista a Robert Mish, esperto del commercio di metalli preziosi nei mercati asiatici

The powers that be guided a lot of that potential demand into paper gold and exchanged traded products of various forms. Then they slaughter those products, and I’m sure in their mind hopefully discouraged those people for a long time. But in time, changing cultures and the prosperity of people internationally in cultures which understand gold, I think is going to take its toll on the shorting game. And the shorting game will end badly. And that doesn’t mean that those who have the other side of the equation necessarily will profit, because they will find a corrupt way to burn them.

What we have now is a game of chicken between the physical buyers and the paper shorters. It is like, who will quit first? We have a shortage of physical product. But we are told by the mint distributors and the refiners Oh, don’t worry. In two, three, four, five weeks your orders will arrive. If the buying continues at the pace it’s going, or begins to expand to a greater percent of the population in this country and worldwide, eventually, by asking for delivery, the physical buyers will change the game. It is a poker game of both real cards and bluffing. Are the shorts bluffing? Yeah. But they get away with it over and over again. This time when the longs fold as they have in the past, the shorts, they sandbag the river. But the flood of fiat currency keeps rising. If buyers would stick to their guns and develop habits and understand why they buy gold and silver, the shorts will run out of sand.

sabato 27 aprile 2013

JPM dietro il 99,3 % delle vendite di oro

Secondo l'ultimo rapporto dalla borsa del COMEX  sulle vendite di oro, 
( che potete trovare  qui in formato PDF  )
c'è un'unica entità dietro il 99,3 % delle vendite di oro fisico negli ultimi tre mesi: il gigante bancario JP Morgan.

Eccovi una pagina del rapporto ufficiale:


Dal 1 febbraio di quest'anno, J P Morgan ha spostato il possesso di 1.966.000  once di oro.  
Si tratta di una quantità superiore del 74% rispetto a tutte le monete American Eagle prodotte dalla zecca degli USA in tutto il 2012.
Ci sono molti indizi che ci fanno pensare che il misterioso acquirente di tutto quest'oro venduto da JP Morgan sia il governo degli USA.

    Mark McHug


articolo completo su: acrossthestreetnet.wordpress.com

vedi anche: i forzieri di JP Morgan si stanno svuotando


venerdì 26 aprile 2013

il bubbone Monte Paschi dovrebbe scoppiare


C'è un articolo di Sandro Mela su Rischio Calcolato oggi sul MontePaschi dove nota che a maggio ci saranno le elezioni locali a Siena e in base ai sondaggi il PD perderà il controllo del Comune e di riflesso del MontePaschi che è controllato dalla maggioranza politica. Quasi tutto quello che ha fatto Bersani e il PD negli ultimi mesi era dettato dall'esigenza di mantenere il controllo sul Montepaschi e coprire lo scandalo e il buco di MPS. Ma se a fine maggio perdono la maggioranza e il M5S vincesse a Siena poi potrebbe scoperchiare la pentola del maggiore scandalo bancario dai tempi di Calvi e Banco Ambrosiano.

C'è un report qui sulle banche italiane con elaborazioni di dati di bilancio di Merril Lynch che mostra come MontePaschi sia l'unica banca italiana a non coprire con il capitale i crediti problematici (le perdite potenziali). Tanto per dire, Intesa lo copre di 4 volte e mezzo e Unicredito di 2 volte e mezzo, MontePaschi nemmeno una volta.

C'è qui una notizia Reuters del 24 aprile sul fatto che MontePaschi ha dovuto mettere fuori 3 miliardi circa di euro come "pegno" con le banche estere per le sue posizioni in derivati con Nomura e Deutsche. Non capendo bene come funzionano questi "repo" la magistratura ha sequestrato 1.8 miliardi a Nomura e dei documenti a JP Morgan. Sembra che i magistrati abbiano congelato questi miliardi a Nomura per aiutare MontePaschi ("Nomura seizure order meant to stem Monte Paschi losses: document", cioè hanno bloccato i conti a Nomura per ridurre le perdite a MontePaschi! Hanno fatto qualche cosa di illegale perchè non capiscono come funzionava il repo di MontePaschi per cui questa confisca dovrebbe essere prima o poi invalidata.

Morale: il bubbone MontePaschi dovrebbe scoppiare presto.

fonte: cobraf.com


obiettivi di breve per l'oro


Il contratto future con scadenza giugno ha chiuso ieri a 1467,5 dollari per oncia (risalendo bene dal recente minimo di 1325).
Il recupero dei prezzi dovrebbe continuare nei primi giorni di settimana prossima per testare nuovamente il canale importante che era stato rotto al ribasso, in zona 1503 dollari/oncia.
La resistenza più importante si trova a 1521.

fonte: armstrongeconomics.com



giovedì 25 aprile 2013

un buon 25 aprile per i metalli preziosi

clicca pe ringrandire

Buona giornata per i metali preziosi che si guadagnano le prime posizioni nella classifica dei futures di New York.
Argento  + 6%, Oro + 2,7 %,  Platino + 2,6%, Palladio + 2%
Si tratta del miglior progresso giornaliero degli ultimi 5 mesi.


i forzieri di JP Morgan si stanno svuotando

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il grafico indica le once d'oro in inventario nei forzieri di JP Morgan, da ottobre 2010 (2,5 milioni di once) al marzo 2013 (meno di 500mila once)

Sorgono spontanee alcune domande:
  1. che fine ha fatto l'oro fisico depositato nei forzieri di JP Morgan e qual'è il motivo di questo calo senza precedenti?
  2. a differenza del denaro "fiat", non si può creare oro dall'oggi al domani, e nemmeno lo si può stracciare o cancellare premendo un tasto del computer. Dove è stato spostato l'oro che è uscito dai forziieri di JPM (considerando anche il fatto che nello stesso periodo la quantità di oro registrata presso la borsa del Comex e come quota ufficiale di JPM è rimasta sostanzialmente  costante nello stesso periodo) ?
  3. può essere che parte di questo oro abbia semplicemnete attraversato la strada per finire nei forzieri della Federal Reserve Bank di New York (al numero 33 di Liberty street) ?
  4. cosa succederà se un cliente di JPM chiede la consegna del suo oro fisico depositato presso la banca e nei forzieri non c'è più oro disponibile?

mercoledì 24 aprile 2013

panico di acquisti di oro fisico

Un po' dapperttutto nel mondo statnno comparendo cartelli di "oro esaurito" fuori dai negozi dei rivenditori di metalli preziosi.
Ieri la Zecca statunitense ha annunciato di aver bloccato le spedizioni delle popolari monete American Eagle da un decimo di oncia, che sono andate esaurite a seguito di un aumento della domanda (ci aspettiamo che questa carenza riguarderà presto anche i tradizionali tagli un oncia). 
Negli Stati Uniti quasi tutti i rivenditori online di metalli preziosi hanno esaurito le scorte e hanno ordini aperti che verranno probabilmente evasi solo dopo settimane o addirittura mesi. 

 
Anche banchi metalli blasonati sono sul punto di esaurire le loro scorte. Come riportato dall'agenzia  Reuters, "Michael Kramer, presidente di Manfra, Tordella & Brookes (MTB), un importante rivenditore di monete di New York, è stato inondato da ordini da clienti sia vecchi sia nuovi, sia all'ingrosso sia al dettaglio."C'è il panico. Da molti anni non siamo stati così indaffarati. La gente pensa che l'oro è ai minimi storici e vogliono approfittarne ".
Di questo passo tra poco dovrà soccomere anche l'ultimo baluardo della carta moneta, la City di Londra, dovrà soccombere alle crescenti richieste di metallo fisico. 


Bloomberg ha riferito che "la Royal Mint britannica, fondata nel XIII secolo, questo mese ha venduto più del triplo di monete d'oro rispetto allo stesso mese del 2012. Shane Bissett, direttore del reparto lingotti e monete commemorative presso la Royal Mint ha dichiarato che "le vendite sono cresciute di oltre il 150 per cento rispetto al mese scorso; dal giorno del crollo dei prezzi dell'oro si è visto un aumento della domanda per le nostre monete e lingotti d'oro dai principali mercati, e da allora questa tendenza non mostra alcun segno di cedimento".

Pwer il mese di aprile 2013, già il giorno 23 la zecca degli Stati Uniti ha comunicato di aver superato ogni record di vendite mensili dal dicembre 2009.

Standard Chartered Plc ha detto ieri che le sue spedizioni di oro in India la scorsa settimana hanno superato il precedente record del 20 per cento ed erano il doppio del totale della settimana prima
 



economia reale fallita, borse euforiche


Come vi avevo preannunciato, continua la corsa al rialzo dell'Italia "Virtuale" con la quale se la godono i mercati finanziari...
Vedi l'indice azionario FTSE MIB che ieri ha accelerato nel finale quasi a +3% (dopo +1,8% e +1,6%)...
Infatti si scommette sempre di più su un inciucio-Governissimo-della-Casta presieduto da Amato-prelievo-forzoso...;-)

Normalmente il recupero di valore degli assets finanziari (in modo durevole e non per speculazione di breve) anticipa la Ripresa dell'Economia Reale.

Come spiegavo....in questo caso potrebbe essere diverso: i rialzi del FTSE MIB e dei BTP difficilmente saranno anticipatori di una Ripresa durevole e sostenibile dell'Economia Reale italiana.
Infatti vanno letti piuttosto come rialzi dettati dalla riallocazione dei flussi globali di capitali, affamati di rendimento in un Mondo manipolato dalle Banche Centrali.
E sono flussi che trovano "motivazione" nell'investire sul'Italia proprio grazie alla prospettiva di una continuazione della spremitura con il Pilota Automatico (Draghi Dixit).
Lo potremmo chiamare il Rally della "Spremitura" e/o il Rally "della Patrimoniale/Prelievo Forzoso"....
Infatti andare a "pescare di brutto" dai ns. risparmi prolungherebbe la sostenibilità delle scommesse dei mercati finanziari sui ns. BTP&affini...
Capito come ragiona la finanza internazionale (e nazionale)?...;-)
Che poi sul medio-lungo sia sostenibile o meno, ai mercati frega una cippa...
mentre a NOI nel Mondo Reale frega eccome...

Tornando sul fronte dell'Economia Reale
ribadisco come lo Stato Italiano sia TECNICAMENTE FALLITO
e gli esempi sono innumerevoli
Non perdere il mio post Lo Stato Italiano è tecnicamente fallito, solo che non ve ne siete ancora accorti... (nota: ormai sempre più persone se ne stanno accorgendo).

Italia Virtuale da una parte... ed Italia Reale dall'altra
Più l'Italia Reale viene SPREMUTA più quella Virtuale dei mercati finanziari NE GODE
Una volta...tra le due Italie valeva la regola dei vasi comunicanti e, prima o poi, gli squilibri si ribilanciavano ...
Adesso...chissà...?


fonte: ilgrandebluff.info

un altro flash crash per le borse

Attacco alla Casa Bianca, Obama è ferito. In borsa è subito
Ma è solo un falso tweet di un hacker

In poco tempo in migliaia si sono scambiati il messaggio e la voce, autorevole, ha sconvolto i mercati. Flash crash…
La reazione delle borse è stata fulminea.
Quanto è successo poche ore fa ha dell’incredibile, ma mette in risalto la potenza, devastante, delle nuove tecnologie e dei social network.

In realtà poi si è scoperto che non era successo nulla… Semplicemente un bravo hacker era entrato nel twitter dell’AP e aveva scritto un tweet fasullo. Da alcune indagini sembra addirittura che siano degli hacker siriani vicini ad Assad.
In pochissimo tempo le smentite prima dell’AP e poi della Casa Bianca. E come vedete dal grafico sopra, la borsa recupera tutto il terreno perso.

Profilo di twitter momentaneamente sospeso ed i mercati rientrano nella norma. Ma questo serva di lezione a tutti. Una volta l’  e l’ aggiotaggio si facevano in modo più spartano. Oggi con la tecnologia gli effetti possono essere ben più devastanti.

  D. T.

articolo completo su: intermarket & more






martedì 23 aprile 2013

la guerra all'oro

di Gerardo Coco

In un’era di quantitative easing e di opprimente interventismo statale tutto ciò che è informazione economica è, nel migliore dei casi, disinformazione o deformazione dei fatti. Nel peggiore, truffa. E’ pertanto impossibile fidarsi di qualsiasi notizia, statistica, indicatore, valutazione sulla realtà e salute del sistema economico da parte dei media. Tutti i dati macroeconomici e i valori sono sistematicamente falsati e manipolati per adattarsi agli scopi propagandistici dei governi e delle banche centrali.
Per banche e governi l’oro è un anatema per cui è uno dei bersagli preferiti della manipolazione.

Entrambi sanno che potenzialmente è un concorrente pericoloso delle valute e dei titoli di stato e ha un’influenza immensa sui tassi di interesse. Le banche sanno che il suo valore reale è di gran lunga superiore di quello nominale e la rimonetizzazione dell’oro decreterebbe la perdita del potere assoluto che hanno sull’economia mentre i governi sarebbero costretti a una dieta dimagrante. Un alto valore dell’oro significa percezione del deprezzamento delle valute e dei bond e fragilità del sistema monetario e finanziario. Un basso prezzo fa apparire le valute più forti e i bond più appetibili di quanto i fondamentali dell’economia rivelino. Per questi motivi le banche cercano di scoraggiarne l’investimento e non c’è modo più efficace che farne crollare il prezzo.
Il forte calo dell’oro da 1600 a 1350 dollari avvenuto tra venerdi 12 e lunedi 15 aprile non è un dunque un fenomeno di mercato ma un’azione preordinata delle banche centrali, mandata ad effetto dai loro alleati, le grandi banche di investimento fra cui Goldman Sachs e Merrill Lynch. Il 10 aprile La Goldman Sachs preannunciava il ribasso dell’oro e consigliava agli investitori di vendere. Quando si fanno simili annunci vuol dire che si sa in anticipo quando e quanto oro sarà venduto. E infatti la vendita, che è stata la causa del ribasso, è arrivata puntuale da parte dei brokers della Merrill Lynch che hanno rovesciato sul mercato 500 ton. d’oro pari al 15% della produzione mondiale di cui 400 in ETF (Exchange Trade Funds). 124 tonnellate in oro fisico vendute dalle banche di investimento imbeccate dalla Goldman.

Come sopprimere un mercato
Cosa sono gli EFT? Sono fondi che investono nelle azioni delle società produttrici d’oro o direttamente nel metallo e vendono certificati in oro. Chi li acquista non ha la proprietà dell’oro ma un titolo di credito che si può monetizzare in contanti ma non in oro. In linea di massima, quindi, gli EFT vendono oro senza possederlo perché operano su base frazionaria: la quantità d’oro che garantisce i certificati è solo una frazione del valore posto in vendita. E’ stato calcolato che, in media, ogni oncia d’oro garantisce 45 certificati. In altri termini gli ETF vendono “carta” che rappresenta oro ma è garantita in media da solo il 2.2 % dal metallo (1/45). Ci sono dunque 45 possessori di titoli che hanno contemporaneamente diritto alla riscossione della stessa oncia!! Ora, basta un calcolo elementare per svelare la truffa. Se 1600 dollari era il prezzo dell’oro prima del ribasso, 45 once valevano 72mila dollari ma solo una di 1600 dollari ( il 2.2%) era vera, le altre 44 once del valore nominale di 70400 $, erano di carta. Pertanto quando la Merrill Lynch ha piazzato 400 tonnellate d’oro, in realtà ha venduto 391,2 tonnellate di carta e 8,8 tonnellate (2.2%) d’oro fisico. E’ evidente come in questo modo sia facile far ribassare il prezzo dell’oro. Basta aumentarne la quantità in modo fittizio e inondare il mercato. Il ribasso, naturalmente, ha provocato panico e gli investitori hanno smobilizzato anche l’oro fisico, aiutando a deprimerne il prezzo. Ma chi ha capito come funziona la truffa e sa interpretare i fondamentali economici non si è lasciato intimidire dalla manovra e ha colto nel ribasso non una debacle per il metallo ma un segnale di opportunità per rafforzare a basso prezzo il proprio portafoglio investimenti. Infatti al ribasso è seguito qualche giorno dopo un rialzo a poco più di 1400 dollari l’oncia. Le quotazioni dell’oro cresceranno ancora perché questo prezzo è appena sufficiente a coprire il suo costo di produzione e ai produttori non conviene certo spendere un oncia per produrre un oncia. Se smettessero di produrlo, il prezzo dell’oro andrebbe alle stelle.
 
Come al solito le spiegazioni ufficiali delle agenzie di stampa sono inconsistenti e cercano pure di assecondare il ribasso. Bloomberg ha scritto:
Perchè l’oro crolla? Il fattore più importante è la diminuzione dell’inflazione a livello globale che ha ridotto il valore dell’oro come protezione contro l’aumento dei prezzi. I maniaci dell’oro che scommettevano sull’esplosione inflazionista stanno rivedendo la loro posizione e cercano di uscire dal mercato a qualsiasi prezzo) (The Price of Gold Is Crashing. Here’s Why).
L’articolista di Bloomberg non sfiora nemmeno le vere cause del ribasso (nessun accenno alla vendita degli ETF) e quanto all’inflazione ne ha un concetto molto vago. Se si osserva il grafico che mette in relazione l’espansione del bilancio delle banche centrali e il prezzo dell’oro si ha una percezione immediata della spinta verso l’alto impressa al prezzo dell’oro da questa espansione. E’ proprio l’espansione del bilancio delle banche centrali a costituire inflazione e ad aver fatto salire il prezzo dell’oro in questi anni. L’inflazione non significa aumento dei prezzi anche se quest’ultimo è una delle sue conseguenze. Inflazione significa espansione fraudolenta del credito che ha come conseguenza l’insolvenza dei debitori seguito dal loro default e dalle perdite in capo ai creditori. Ciò che appunto caratterizza l’attuale contesto finanziario. Ed è proprio il possesso dell’oro fisico che può salvare dall’insolvenza generale perché è l’unica attività finanziaria che non è contemporaneamente la passività di terzi che comporta sempre un rischio di default. Si detiene l’oro come polizza assicurativa come ci si assicura contro l’incendio, alluvioni o terremoti. La guerra valutaria in corso che sta deprezzando simultaneamente tutte le valute, gli interessi a zero e i rendimenti delle attività finanziarie negativi sono tutti elementi che consigliano di assicurare la propria ricchezza contro la stupidità dei governi e delle banche centrali.
Gli apprendisti stregoni
Le tecniche di manipolazione ebbero inizio quando un dirigente della Goldman Sachs, certo Robert Rubin, ebbe l’idea di indebitarsi in oro con le banche di investimento (bullion bank) pagando un interesse inferiore all’1%, vendere il metallo e usare il ricavato per finanziare le operazioni della banca. Rubin diventò segretario al Tesoro americano nel 1995 e adottò questa idea su vasta scala per rafforzare il dollaro nei confronti dell’oro. Cominciò l’era del “carry trade” sul metallo che consiste nel prenderlo in prestito a un basso tasso di interesse e venderlo per comprare attività finanziarie a interesse più alto.
Da quell’epoca le banche centrali si inventarono le operazioni di leasing sull’oro cedendolo a banche di investimento che lo vendevano e col ricavato acquistavano titoli di stato per sostenerne i corsi. Le operazioni di leasing apparivano sul mercato come vendite calmierando il prezzo dell’oro e funzionarono finché le bullion banks non ricorsero alle vendite allo scoperto. Ovviamente il carry trade ha successo quando l’oro cala e il prezzo delle attività finanziarie aumenta. Ma diventa un boomerang se avviene il contrario perché le banche sono costrette, alla scadenza dei contratti, a riacquistare sul mercato l’oro a prezzi più alti vanificando l’obiettivo delle vendite allo scoperto e facendo aumentare il prezzo dell’oro. Sia negli USA che in Inghilterra molte banche hanno rischiato la bancarotta e questo spiega perché tra il 1999 e 2002 l’ex primo ministro inglese Gordon Brown decise la svendita delle riserve auree del Regno: doveva salvare le banche inglesi dall’insolvenza a causa del carry trade. Contravvenendo alle regole sulle vendite dell’oro che prevedono l’assoluta riservatezza, Brown annunciò con grande anticipo e urbi et orbi la vendita delle riserve allo scopo di farne crollare il prezzo e permettere alle banche “scoperte” di riacquistare l’oro a prezzi stracciati e rispettare gli impegni di riconsegna.
Le pratiche di manipolazione si sono sempre ritorte sugli stessi autori che non sono riusciti più a controllarle. L’oro ceduto con il trucco del leasing per abbassarne il prezzo non è più tornato nei forzieri delle banche: a furia di rinnovi contrattuali non è stato mai restituito e si è disperso nel mercato, soprattutto in quello asiatico. La controprova è che in questi ultimi anni la Cina e India hanno assorbito molto più oro di quello che viene prodotto ogni anno e siccome l’oro non si crea dal nulla, la differenza non può che provenire dalle banche centrali nei cui bilanci parte dell’oro data in leasing continua a figurare come “gold receivable” cioè come credito esigibile. In realtà è inesigibile perché non esiste più e questo spiega la preoccupazione della Germania che ha richiesto lo scorso gennaio il rimpatrio dell’oro depositato alla Federal Reserve (1500 tonnellate) La quale ha risposto che per riconsegnarlo sono necessari sette anni!! Insomma dopo esserselo venduto ha bisogno di tempo per ricomprarselo, possibilmente a prezzi scontati con l’aiuto dei trucchi della Goldman Sachs del carry trade o degli EFT. 
Ma a furia di trucchi le banche finiranno per perdere definitivamente la bacchetta magica con cui creano gli incantesimi monetari. A quel punto solo il ritorno del maestro potrà rimediare ai loro disastri.

fonte: chicago-blog.it  

 

ecco i 15 nomi

 
Il giorno prima del venerdì nero per l'oro, l'amministrazione Obama aveva convocato una riunione con i seguenti 15 banchieri:

Lloyd Blankfein, Chairman and CEO Goldman Sachs
Jacques Brand, CEO Deutsche Bank
Michael Corbat, Chief Executive Officer Citigroup
Jamie Dimon, Chairman, CEO and President J.P. Morgan Chase
Sergio Ermotti, CEO UBS
James Gorman, Chairman and CEO Morgan Stanley
Gerald Hassell, Chairman and CEO Bank of New York Mellon Corporation
Jay Hooley, Chairman, President and CEO State Street Corporation
Abby Johnson, President, Fidelity Financial Services, Fidelity Investments
Steve Kandarian, Chairman of the Board, President and CEO Metlife
Brian Moynihan, President and CEO Bank of America/Merrill Lynch
John Strangfeld, CEO, Prudential
John Stumpf, Chairman, President and CEO Wells Fargo
Jim Weddle, Managing Partner, Edward Jones
Bob Benmosche, President and CEO American International Group

Come potete vedere, erano presenti tutti i bancieri importanti degli Stati Uniti.
Può essere una coincidenza il fatto che il giorno dopo questa riunione si è materializzato un crollo dei prezzi di oro e argento che ha richiesto la cooperazione e participazione di tutte le banche importanti ?

(...)

Una spiegazione alla base dello sforzo congiunto di questi banchieri, a mio parere, è una delle due seguenti ipotesi: 
(1) l'inventario oro e argento fisico che il COMEX e LBMA necessari per ricostituire le loro scorte non era disponibile per la vendita, ossia nessuno vendeva oro fisico e argento nelle grandi quantità di cui avevano bisogno, e dal momento che così tante entità chiedevano la consegna fisica di metalli preziosi che era stato re-ipotecati più e più volte, le borse del COMEX e della LBMA non potevano più spostare oro fisico e argento dentro e fuori diverse volte per coprire tutte le consegne. Così, i banchieri dovevano far crollare i prezzi per gettare nel panico i titolari di fisico e indurli a vendere i loro metalli per ricostituire le loro scorte di magazzino. Tuttavia, poiché, come ho spiegato sopra, questo crollo dei prezzi è stato eseguito in mercati di carta e le uniche vendite provacate dai banchieri sono state le liquidazioni forzate di contratti al rialzo di once di d'oro di carta, queste azioni non sono riuscite quindi a provocare il rilascio di once di metallo fisico nel mercato. 
In realtà, tutte le relazioni dagli operatori in metalli preziosi fisici e fuori dalla LBMA indicano proprio l'effetto opposto, cioé massicce riduzioni della disponibilità di oro e di argento fisici, a causa di acquisti molto forti da parte delle istituzioni sovrane e di individui che acquistano al dettaglio. Anche con segnalazioni aneddotiche di operatori in metalli preziosi che hanno rapidamente esaurito i loro inventari di oro e di argento fisico, che possono essere confermate visitando i siti web online.  
Non mi bevo quindi la storia che le banche non volevano comprare più oro / argento a prezzi più alti, perché maggiori acquisti di fisico avrebbe fatto lievitare i prezzi e che è questa la ragione per cui i prezzi sono stati fatti crollare. Oro fisico e l'acquisto d'argento alla fine stabilizzare e inviare anche oro / argento prezzi della carta costantemente più elevati, ma probabilmente solo quando la disparità tra i prezzi della carta fisica e falso diventa abbastanza grande.

(2) Pertanto mi sembra più raionevole la spiegazione due, e cioè che i banchieri anno fatto crolalre i prezzi di oro e argento per evitare default su larga scala nelle consegna di oro e argento fisico da parte dei mercati del COMEX e della LBMA, default che avrebbero causato una conseguente svalutazione catastrofica di tutte le principali valute "fiat" contemporaneamente a grandi fallimenti bancari globali, Volevano inoltre convincere la gente che l'oro e l'argento non sono più rifugi sicuri e che sia meglio continuare a pompare con soldi fiat i mercati azionari globali che rischiano di crolalre catastroficamente entro i prossimi 18 mesi.  
Tuttavia, mentre la realizzazione dei due obiettivi di cui sopra ha mantenuto la maggioranza delle persone in osservanza delle regole di quello schema Ponzi che è la finanza globale, il conseguente danno strutturale inflitto al sistema finanziario globale è stato enorme. 
L'enormità di questo recente crollo manipolato dei prezzi di oro e argento senza dubbio hanno provocato:
(1) ha provocato una contrazione molto significativo delle disponibilità di oro e argento fisici e,
(2) la riduzione delle riserve fisiche sotto il controllo del cartello bancario occidentale che servono a ri-ipotecare oro e argento.

Queste due conseguenze finiranno per sfociare in un default totale della LBMA e del COMEX e porteranno alla realizzazione da parte di tutti i cittadini del mondo che gli imperatori bancari di questo mondo di fatto non hanno vestiti. 

Il piano escogitato dai banchieri non è una soluzione, ma solo un aver posticipato ciò che  sarà inevitabile.  
(...)
In conclusione, i banchieri possono aver ritardato il default del LBMA e COMEX con il loro ingegnoso crollo delle quotazioni di oro e argento realizzato al 100% con vendite di carta, tuttavia il meccanismo hanno usato per raggiungere il loro successo è tale da garantire e accelerare le circostanze necessarie per il fallimento totale della LBMA e del COMEX e il conseguente fallimento di tutte le valute mondiali fiat.  
Pertanto, si prega di non lasciarvi ingannare da tutto il rumore bianco della propaganda dei mass-media o delle grandi banche commerciali come Goldman Sachs, quando si parla di oro, di argento e di carta moneta.  
E' solo una questione di tempo prima che i banchieri stessi subiscono le conseguenze di uno degli effetti collaterali della loro recente frode per quanto riguarda il crollo dei prezzi di carta dell'oro e dell'argento. 
Tuttavia, poiché uno degli effetti collaterali del crollo dei prezzi di oro e argento provocato dal cartello bancario occidentale sarà la distruzione del potere d'acquisto di tutte le principali valute mondiali fiat, il consiglio migliore che posso darvi è di  convertire la maggior parte delle vostre valute fiat in oro fisico e argento, comprese le eventuali partecipazioni nel GLD e SLV, ora, prima che sia troppo tardi. 


   J S Kim




lunedì 22 aprile 2013

referendum sull'oro


Svizzera: referendum sull’oro? Perché rimpatriare le riserve?

Molto probabilmente, la Svizzera si troverà a dover affrontare un referendum popolare su una misura che impedisce alla banca centrale di vendere le riserve d’oro, obbligando la Swiss National Bank a mantenere almeno il 20% degli asset in oro.
"Salvate il nostro oro Svizzero" è lo slogan utilizzato dai membri del partito conservatore elvetico, promotore della mozione secondo la quale la SNB dovrebbe far rimpatriare le riserve d’oro tenute all’estero per mantenerle entro i confini nazionali.
Secondo il sistema legale svizzero, le iniziative che ottengono oltre 100 mila firme possono diventare referendum e questa dedicata all’oro ha ormai raggiunto la quota 106.052 firme legalmente riconosciute. Sarà presto referendum?

Perché rimpatriare le riserve?

Le cause che hanno dato origine a questa iniziativa potrebbero essere diverse, ma si ha il sospetto che la possibilità della vendita da parte della banca centrale cipriota delle proprie riserve, notizia che ha dato il via ad un pauroso sell-off dell’oro, possa essere in futuro ripresa anche da paesi come l’Italia o il Portogallo che si trovano in situazioni particolarmente difficoltose e che, allo stesso tempo, detengono quantità d’oro piuttosto rilevanti.
La Banca d’Italia detiene 2.451 tonnellate d’oro, oltre il 70% delle riserve totali. La riserva del Portogallo, invece, ammonta a 383 tonnellate per un ammontare del 90% del totale.

Oro alla SNB: qual è il fine?

In ogni caso, l’idea dei promotori di quest’azione in Svizzera non è quella di vendere l’oro, ma di riportarlo entro i confini nazionali, sostenendo che l’oro oggi sia l’unico asset veramente di valore. Alla fine del mese di febbraio, le riserve della SNB si aggiravano ad un valore totale di 49.5 miliardi di Franchi Svizzeri, rappresentando circa il 10% del bilancio finale.
Si legge sul sito dell’iniziativa:
"Ulteriori vendite di oro, mentre entrambe le valute mondiali, l’euro e il dollaro, minacciano di crollare? Niente affatto. Oggi l’oro è l’unica cosa davvero preziosa rimasto sul bilancio SNB."
Secondo i sostenitori di questa linea, spiega il Financial Times, il rimpatrio dell’oro consentirebbe alla banca di rinforzare la propria posizione, consentendo tanto alla Svizzera, quanto alla SNB di mantenere un certo spazio di manovra e indipendenza nella gestione della politica monetaria.
Secondo WallStreetItalia, le ragioni di questa iniziativa sono da ricercarsi nel tentativo di gettare le "fondamenta legali per una valuta svizzera in Moneta d’Oro ufficiale, come complemento del franco già esistente."

La risposta della banca centrale Svizzera

La banca centrale svizzera, la Swiss National Bank, risponde con un certo scetticismo, spiega il giornale inglese: "abbiamo serie preoccupazioni riguardo alle implicazioni che l’iniziativa in questione potrebbe avere sulla politica monetaria", ha spiegato la banca che aggiunge che "in corso d’opera" fornirà risposte più esaurienti.
Per ora la proposta rimane tale; il referendum non è stato ancora indetto, ma non sarebbe strano se passassero diversi anni prima che tale iniziativa fosse accettata e diventasse un referendum, successivamente trasformato in azione concreta.

 fonte: forexinfo.it 

 


probabile frode da parte della LBMA


(...) Oltre a ragioni macroeconomiche, il crollo dell’oro verificatosi venerdi’ scorso e all’inizio di questa settimana è stato causato da movimenti ribassisti prettamente speculativi.

Le grandi vendite di oro cartaceo

L’inizio del cedimento è avvenuto venerdì sui mercati a termine statunitensi. Un ordine di vendita pari a 6 miliardi di dollari americani (ovvero per 124,4 tonnellate di oro – equivalenti a 4 milioni di once) ha causato il declino dei prezzi. L’ordine di vendita è stato piazzato da fondi speculativi riconducibili a Merrill Lynch. Non si trattava di oro fisico, ma di oro di carta (paper gold).
Questo primo ribasso è stato amplificato da una seconda ondata di vendite sui mercati a termine sintetici per lo stratosferico ammontare di 15 miliardi di dollari (equivalenti a 300 tonnellate di oro). Il tutto si è svolto nell’arco di soli 35 minuti di contrattazioni. Hedge funds, bullion banks, grandi fondi d’investimento, possono manipolare il prezzo dei metalli preziosi agendo sui mercati futures, costruendo un enorme castello di posizioni “corte” in vendita (short position). Questi fondi agiscono con leva finanziaria pari a 20:1.
E’ esattamente quello che è accaduto venerdi.
Da venerdì scorso a lunedì abbiamo riscontrato ordini di vendita sui mercati futures pari a 400 tonnellate di oro. 400 tonnellate di oro sono equivalenti al 15% della produzione annuale di metallo giallo. I ribassi sono amplificati all’inverosimile dalle vendite allo scoperto (naked short) e dai software di compravendita automatizzata (high frequency trading).
Ricordiamo che i magazzini del COMEX (mercato a termine sintetico di New York) riscontrano il maggior calo delle scorte da settembre 2009. Nei primi tre mesi di quest’anno i cali sono stati quasi superiori al 17% portando le scorte a un minimo di 286,60 tonnellate metriche di oro. I fondi speculativi e le bullion banks in meno di due giorni di trading hanno venduto oltre 524 tonnellate di oro di carta (paper gold), quasi il doppio delle riserve fisiche detenute al COMEX.
La richiesta fatta dai brokers (intermediari) dei mercati a termine ai propri clienti (fondi speculativi) di integrare i “margin calls” ovvero i depositi in garanzia che i fondi costituiscono per potere operare in questi mercati, ha autoalimentato la furia ribassista delle quotazioni. Quando sui mercati si instaurano forti pressioni ribassiste, i brokers dei mercati a termine richiedono l’aumento dei margini di garanzia per evitare di sostenere le perdite dell’investitore- cliente.
E’ evidente che coloro i quali hanno orchestrato l’attacco ribassista avevano previsto che i brokers, visti i consistenti ribassi delle quotazioni, avrebbero richiesto ai loro clienti le integrazioni ai depositi (margin calls) scatenando quindi ulteriori vendite da “stop loss”.  E’ stato un chiaro attacco di “guerra psicologica”.
 Il fine dell’offensiva contro i preziosi e’ indubbio: screditare il loro ruolo di “bene rifugio” ed evitare una fuga di capitali in oro e argento, trattenendoli presso il sistema finanziario.  A questo punto stabilitosi un clima di “panic selling” sono scattati i software di compravendita automatizzata che hanno fatto partire gli “stop loss” (stop alle perdite), quindi il crollo si è trasformato in una vera e propria valanga.

Contestualmente al crollo dei prezzi dell’oro sui mercati futures di New York, la LBMA di Londra (la piattaforma ove si compera e vende il metallo fisico reale) bloccava fraudolentemente ogni tipo di acquisto adducendo come giustificazione un improvviso guasto tecnico al sistema. 

Pertanto la LBMA “congelava” di fatto gli acquisti e le vendite di metalli preziosi fisici. I detentori di oro e argento fisico non potevano più operare, né  in acquisto né in vendita. In pratica, per non essere travolti dalle perdite, i possessori di metalli fisici sono dovuti ricorrere ai mercati sinteci “futures” alimentando le posizioni in vendita – “short” (per poi riconvertirle in “lunghe” – acquisto – non appena il mercato fisico si fosse sbloccato). Questo ha ulteriormente dilatato la pressione ribassista sulle quotazioni.
Il congelamento del mercato fisico alla piattaforma della LBMA sembra essere stato orchestrato con il fine di esasperare le vendite da panico (o comunque si tratta certamente di una inusuale “coincidenza”). L’unico evento che può approssimarsi a quello accaduto venerdì 12 e lunedì 16, uguale per intensità e virulenza ribassista, è accaduto il 19 ottobre 1987.
In quella occasione la Bank of England, sotto pressione congiunta della Fed e del Dipartimento del Tesoro Statunitense, fu costretta a prendere in prestito un rilevante stock di oro dal Fondo Monetario Internazionale per rivenderlo successivamente sul mercato e farne crollare le quotazioni.  L’impatto ribassista fu rilevante: in una sola giornata le quotazioni dell’oro calarono di oltre 100 dollari.
La Bank of England per innescare l’effetto “vendite da panico” (panic selling) dovette però vendere oro fisico, non oro di carta. Al contrario della fase odierna, i mercati dei derivati (sebbene già sviluppati), non erano ipertrofici come quelli odierni.

Dietro questo attacco premeditato ci sarebbe la Federal Reserve e le sue politiche di sostegno indiscriminato al dollaro e il suo status di “valuta di riserva mondiale”. L’opinione è del Dr. Paul Craig Roberts, ex Assistente al Dipartimento del Tesoro con i governi Reagan. Secondo il Dr. Roberts la Fed avrebbe fatto filtrare la voce alle grandi case di brokeraggio (Goldman Sachs, Merrill Lynch), che molti hedge funds e altri grossi investitori stavano alleggerendo le proprie posizioni su oro e argento. Queste a loro volta avrebbero suggerito ai clienti di ridurre drasticamente gli investimenti nei metalli preziosi, contribuendo attivamente all’inizio del calo.
I media mainstream hanno motivato il ribasso adducendo il fatto che alcuni Stati Occidentali fortemente indebitati (tra cui l’Italia), sarebbero costretti a svendere le riserve auree sul mercato per fare fronte ai propri debiti. Tesi priva di qualsivoglia fondamento; argomentazione esposta in malafede o giocata sulla mancanza di conoscenza del mercato dei metalli preziosi da parte del grande pubblico.
Le Banche Centrali Occidentali non posseggono tutte le riserve che dichiarano di detenere. Parte delle stesse, negli anni scorsi, sono state date in prestito come collaterale o ipotecate per altre operazioni finanziarie. Parte sono collocate fuori dal territorio nazionale e non se ne ha la immediata disponibilità.
Prendiamo l’esempio della Germania. La Bundesbank ha chiesto il rimpatrio di 300 tonnellate di oro dagli USA. Gli Stati Uniti restituiranno quanto richiesto dai tedeschi nel lasso di tempo di 7 anni. E’ evidente che non ne sono in possesso, altrimenti non avrebbero atteso 7 anni per restituirle. Oppure, se ne sono in possesso, ne centellinano la consegna in modo tale da detenere sul proprio territorio la maggior parte di riserve possibili in caso di stress finanziario. In secondo luogo, anche se gli Stati in difficoltà dovessero svendere sul mercato parte delle riserve auree, la domanda sarebbe assorbita facilmente dalla Cina. Il Paese del Dragone possiede riserve in dollari americani tali da acquistare tutto l’oro detenuto dalle Banche Centrali, per ben due volte.

  Riccardo G.  - Deshgold





documentario sui segreti dell'oro



Un documentario recente, prodotto dalla CBC (Canadian Broadcasting Co.), in tre parti.




Contiene un'inesattezza: quando nell'aprile del 1933 venne confiscato l'oro dei cittadini statunitensi, venne pagato 20,67 dollari per oncia, non 35 dollari come spiegato nel filmato.