venerdì 8 marzo 2013

la questione monetaria

LA QUESTIONE MONETARIA E L’ORO E L’ARGENTO

Nel 1913, il Congresso degli Stati Uniti autorizzò la creazione della . Il suo mandato era limitato, , ma è cresciuto nel tempo fino a divenire il pianificatore centrale di tutto il sistema monetario. Nel 1933, il Presidente Roosvelt rese illegale il possesso di . Nel 1944, le potenze alleate, presto vittoriose nella II Guerra Mondiale, firmarono un trattato a Bretton Woods che sancì l’uso del dollaro americano come se fosse oro. Il dollaro era diventato la valuta di riserva mondiale.
Le banche centrali di tutti i firmatari avrebbero detenuto dollari e preso a prestito dollari e costruito la piramide di credito nella propria valuta sulla base del dollaro.

Il dollaro americano era redimibile dalle banche centrali straniere, e quindi era uno schema che effettivamente permetteva alle varie valute di avere un cambio fisso tra loro e con l’oro. Ciò, almeno, aveva la virtù di frenare l’espansione del credito, dal momento che si manteneva un legame con l’oro e quindi con la realtà.Il problema di fissare il prezzo di qualcosa relativamente a qualcos’altro è che ciò che viene sottovalutato sarà tesaurizzato, e  ciò che è sopravvalutato sarà svenduto. Il governo degli Stati Uniti pose il prezzo dell’oro troppo in basso, e così le banche centrali straniere continuavano a chiedere spedizione di oro.
Quando alla Presidenza arrivò Nixon, qualcosa andava cambiato.
Nel 1971, fece default sulle obbligazioni  in oro del governo americano . Ciò ebbe l’effetto di rompere definitivamente il legame tra oro e sistema monetario, gettandoci tutti nel regime mondiale della carta moneta irredimibile. Una conseguenza fu che i tassi di cambio delle varie valute potevano fluttuare rispetto ad un’altra.
Ecco il motivo per cui oggi ci ritroviamo con mercati finanziari così volatili.
Questo schema fraudolento,controproducente e disonesto di tassi fluttuanti sicuramente creò molti più problemi di quelli che intendeva risolvere.
Da un lato un effetto fu quello di depredare i risparmi delle persone e quindi insegnando loro di non risparmiare, perché il termine ‘fluttuanti’ è sviante. Tutte le valute di carta si svalutano. Non esiste un meccanismo, né rientrerebbe nei desideri dei banchieri centrali, per aumentare il valore della valuta.
Il regime di valute fluttuanti è un regime di svalutazione valutaria, a volte più lenta a volte più rapida. Ogni governo partecipa a questa gara verso lo zero. A volte una valuta cede rispetto alle altre, e a volte le altre cedono rispetto a quella. Ciò è enormemente dannoso.
Il processo senza fine di svalutazione valutaria ha un effetto diretto: minori investimenti. Il che ovviamente riduce la crescita. Questa premessa dovrebbe essere portata alla sua logica conseguenza.
Il risparmio non è possibile usando carta irredimibile.
Per risparmiare, una persona deve metter da parte una frazione del proprio guadagno. Consuma meno di quanto produce. Il suo intento fondamentalmente è quello di far crescere questo valore fino a quando si ritirerà dalla vita lavorativa ed avrà bisogno di comprare cibo ed altri beni. E’ vantaggioso prestare i propri risparmi ad un’impresa profittevole per aumentarli nel tempo, ma questo passo non è essenziale per comprendere il concetto. La chiave sta nel fatto che quella persona vuole trasportare valore nel tempo.
L’oro e l’ lo fanno, la carta no. Fondamentalmente, le valute cartacee sono un prestito al governo. E il governo, lo Stato, non produce niente; consuma risorse. Lo Stato prende in prestito soldi per poter consumare,senza aver alcuna intenzione né la possibilità di ripagarli.
Le valute di carta sono valore negativo. E’ debito. Non c’è modo di tesaurizzare perché il loro valore diminuisce sempre, e alla fine raggiungerà lo zero.
Il risparmio, sotto valuta irredimibile è pervertito in speculazione. Le persone sono portate ad affollarsi in una bolla dopo l’altra. Coloro che seguono ciecamente finiscono sempre per trasferire ricchezza a coloro che comandano.
Alla fine, le persone scopriranno che non possono risparmiare in termini di dollari o euro (coloro che non se ne renderanno conto saranno ridotti ad essere economicamente irrilevanti dato che la loro ricchezza scomparirà dalle loro mani). Il risparmio è un prerequisito necessario per l’investimento. E l’investimento è necessario affinché le imprese crescano, sviluppino nuove tecnologie, prodotti e mercati. E la crescita è necessaria per assumere nuovi lavoratori.
Molti investitori comprano oro in forma di metallo fisico perché non ha rischi.
Al contrario delle valute di carta che vengono emesse a piacere da banche centrali corrotte, un’unica oncia di monete d’oro in tasca sarà ancora un’oncia di monete d’oro domani. Questa è l’intera premessa dietro all’idea di moneta come riserva di valore. Leggete:Cosa è il denaro. Al cuore dell’economia moderna. Mi ha cambiato la vita. Le monete fiat sono semplicemente un’astrazione del concetto di moneta; la carta moneta creata dal nulla non può essere vera moneta, ma solo un’idea basata sulla fiducia e la collusione.
Curiosamente, solo una piccola percentuale dell’offerta mondiale di moneta è realmente carta fisica; la maggior parte della “moneta” è in forma digitale, semplicemente immessa in un computer.. qualche bit di codice che costituisce il tuo valore netto. In questo modo, le nostre valute sono effettivamente un’astrazione di un’astrazione del concetto di moneta.
A questo si aggiunga che l’intero sistema finanziario è puntellato da una complessa rete di debito ipotecato e strumenti derivati il cui totale teorico supera (di molti multipli) l’intero Pil mondiale. In questo senso, stiamo parlando davvero di un’astrazione di un’astrazione di un’astrazione.
L’oro è reale. Esiste. E la sua scarsità fa sì che rappresenti una ragionevole riserva di valore, in modo particolare in un mondo di moneta astratta.
La prova migliore che non esiste banca centrale che abbia come suo principale obiettivo la tutela degli interessi dell’economia produttiva della propria nazione è l’assalto a risparmi e risparmiatori.
Una crescita economica sana è possibile solo in una situazione in cui viene prodotto più di quanto viene consumato. Questo “surplus” sono i risparmi, cioè la linfa vitale della produzione.
Quando il risparmio viene scoraggiato come lo è stato nel corso della crisi finanziaria, si può essere certi che l’obiettivo di chi è al potere non sia una reale ripresa.
La loro tesi è che i prestiti siano essenziali per la salute dell’economia.
In realtà ottenere prestiti è il risultato della salute dell’economia. E i prestiti si ottengono solo se esiste qualcuno che può concederli. E per concederli quel qualcuno deve possedere risparmi, da prestare. Ecco quindi dimostrato che un’economia è sana solo quando esistono risparmi.
Quello che vogliono fare la Federal Reserve, la Bank of England e la Bank of Japan con i loro quantitative easing e la con i programmi non è salvare l’economia. Ciò che vogliono trarre in salvo è il sistema finanziario.
Il sistema finanziario esistente è intrinsecamente insolvente. Perché il castello di carte rimanga in piedi è indispensabile un patto tra sistema bancario e sistema politico.
Ne abbiamo un esempio perfetto nei LTRO di Mario Draghi. La Banca Centrale Europea inietta centinaia di miliardi di euro nel sistema bancario. Magicamente le aste dei titoli di stato, fino a qualche mese fa deserte, sono affollate di acquirenti.
I politici sono contenti, perché gli interessi sul debito crollano.
I banchieri sono contenti, perché ottengono liquidità all’1% e la investono in titoli pubblici con ritorni comunque superiori.
Questo è ciò che si vede.
Ma è ciò che non si vede che va compreso.
E ciò che non si vede sono gli effetti di lungo termine che queste operazioni comportano.Da una parte le iniezioni di moneta creano inflazione, una tassa nascosta.
Dall’altra il continuo accumulo di debito pubblico comporterà prima o poi nuove misure di confisca per il suo pagamento.
Come capite chi paga sono i risparmiatori. A rimetterci è il risparmio. Ad aumentare il debito. E addio alla ripresa economica.
Come scrisse Rothbard nel suo libro La Grande Depressione ,
The longer the inflationary boom continues, the more painful and severe will be the necessary adjustment process… the boom cannot continue indefinitely, because eventually the public awakens to the governmental policy of permanent inflation, and flees from money into goods, making its purchases while [the currency] is worth more than it will be in future.
The result will be a ‘runaway’ or hyperinflation, so familiar to history, and particularly to the modern world. Hyperinflation, on any count, is far worse than any depression: it destroys the currency –the lifeblood of the economy; it ruins and shatters the middle class and all ‘fixed income groups;’ it wreaks havoc unbounded… To avoid such a calamity, then, credit expansion must stop sometime, and this will bring a depression into being.”
Si potrebbe pensare che parlare di iperinflazione sia al momento prematuro e irrilevante, ma il ‘wishful thinking’ non è una buona base di partenza per un approccio di investimento quando a girare il film e prendere decisioni abbiamo l’attuale manica di pagliacci politicamente ed economicamente incompetenti.

Paolo Cardenà

fonte: finanzanostop.finanza.com

 

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