giovedì 28 febbraio 2013

Carlo Ponzi alias lo zio Sam



Carlo “Charles” Ponzi era un truffatore che potremmo definire il Bernie Madoff della sua epoca. Per due anni, dal 1918 al 1920, vendette un sogno impossibile: un investimento che rende ai sottoscrittori il 50% in 45 giorni. Pagava i vecchi investitori con il denaro dei nuovi investitori. Questo schema è stato imitato sin da allora.
Tutti gli schemi di Ponzi si caratterizzano per cinque elementi:
  1. la promessa di rendimenti di entità statisticamente impossibile;
  2. una descrizione dell’investimento che non ha alcun senso economico;
  3. investitori avidi che pretendono qualcosa in cambio di niente;
  4. una volontaria sospensione dell’incredulità da parte degli investitori;
  5. la furente opposizione degli investitori alla esposizione pubblica a seguito delle indagini.
Stranamente, molti schemi di Ponzi contengono anche un sesto elemento: la riluttanza del truffatore a smettere e scappare finché è ancora in tempo. Bernie Madoff è l’esempio supremo, ma fu Ponzi stesso ad inaugurare la tradizione.
Lo schema, una volta avviato, procede verso la sua fine matematicamente inevitabile. Sin dal giorno in cui è concepito, è destinato a fallire. Eppure anche il truffatore che lo architetta crede di poterlo far funzionare ancora per un anno, o un mese, o un giorno. Il progettista dello schema è intrappolato nella sua stessa retorica. Sviluppa dipendenza dalle sue stesse bugie. Non riesce a prendere i soldi e scappare.

Questo mi conduce ad una serie di conclusioni. Siccome tutti gli schemi di Ponzi sono caratterizzati da obiettivi statisticamente impossibili, avidità diffusa, sospensione dell’incredulità e resistenza alla pubblica esposizione, allora:

Tutto il sistema bancario a riserve frazionarie è uno schema di Ponzi.
Tutte le banche centrali sono schemi di Ponzi.
Tutti i programmi pensionistici statali sono schemi di Ponzi.
Tutta la medicina statale è uno schema di Ponzi.
Tutti gli imperi sono schemi di Ponzi.
Tutta l’economia keynesiana è uno schema di Ponzi.

Però c’è una differenza tra uno schema di Ponzi privato e uno schema di Ponzi statale. Uno schema privato si basa esclusivamente su inganno e avidità. Uno schema di Ponzi statale si basa su inganno, avidità, distintivi e armi.

(...)  non stiamo ponendo un peso sulle spalle dei nostri figli. Sono le nostre stesse spalle che stiamo caricando. Lo stato prende a prestito denaro per pagare i sistemi assistenziali. Quindi, stiamo aumentando il nostro livello di indebitamento.
(...) Non possiamo trasferire alcun obbligo ai nostri figli e nipoti, se i nostri figli e nipoti saranno nella posizione di rifiutare questo trasferimento. Legalmente non c’è nulla che costringa i nostri figli e nipoti a continuare a versare soldi al sistema. 

I nostri figli non saranno onerati da questo debito: saremo noi ad esserlo quando i giovani si sveglieranno abbastanza da staccare la spina. 
Lasceranno di stucco i creditori che hanno acquistato titoli di stato e buoni del Tesoro, cioè le banche che li hanno acquistati, i fondi monetari che li hanno acquistati, i fondi pensione che li hanno acquistati e chiunque altro li abbia acquistati, incluse la banca centrale cinese, la banca centrale giapponese e le altre banche centrali del mondo.
Naturalmente le altre banche centrali faranno lo stesso gioco e anche nelle nazioni estere tutte le altre categorie di votanti saranno contro agli anziani. In tutto il mondo è operativo lo stesso schema di Ponzi e in tutto il mondo fallirà. Non ce n’è uno che sopravvivrà. Insomma, sarà una questione di chi stacca la spina per primo.
Chi per primo lascerà a secco i creditori?


Gary North


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