lunedì 21 gennaio 2013

ora la legge prevede il fallimento dei titoli di stato



E’ un comunicato del MEF e non di un gruppo terroristico ma è ugualmente inquietante. Le  CLAUSOLE DI AZIONE COLLETTIVA sono proprio delle CACs.

Si tratta cioé di regole COERCITIVE che consentono di ricontrattare con gli investitori cedole, scadenze, decurtazioni di rimborso e concambi.
 

In altre parole BTP, CCT e CTZ perdono per legge la tradizionale garanzia che lo Stato ha sempre offerto ai sostenitori del suo debito pubblico. 

Comprando titoli di Stato da quest’anno si accettano queste regole e in caso di default – in una delle mille forme possibili – non sarà nemmeno possibile avviare alcun ricorso risarcitorio. Notare che queste regole sono state predisposte per gli Stati in difficoltà e l’Italia resta in difficoltà. Queste regole si applicano solo ai titoli di nuova emissione per cui in teoria – se fosse possibile fare un raffronto su basi omogenee – i vecchi titoli dovrebbero rendere un po’ meno perchè non incorporano un elemento coercitivo di rischio nel caso di ristrutturazione del debito.
 

Se lo Stato si preoccupa tanto della sua solvibilità futura e si cautela penalizzando chi gli ha prestato i soldi, perchè noi cittadini, tutelati (si fa per dire) dall’art. 47 della Costituzione, non dovremmo preoccuparci di difendere il nostro risparmio iniziando a liquidare progressivamente i titoli di Stato “vecchi” (perchè non si sa mai quali trucchi giuristi e istituzioni si possono inventare per assimilare le due tipologie di titoli e tra l’altro adesso è un buon momento per vendere per via delle grosse plusvalenze in conto capitale) e a non rinnovarne la sottoscrizione?  

Alternative meno rischiose e anche più performanti dell’investimento in titoli di uno Stato in difficoltà non mancano di certo.

fonte: intermarket & more  

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