sabato 8 dicembre 2012

la lira del 1950


Questo grafico della Lira dal 1950 ad oggi (ricalcolandola dall'euro) dimostra che possiamo fare a meno dei BTP. Se torniamo ai cambi fluttuanti e torniamo a stampare moneta invece di vendere BTP torniamo nella situazione del 1971-1981 e come si vede non succede nessun guaio.

1) tra il 1949 e il 1971 l'Italia aveva, come tutti gli altri paesi occidentali, una valuta inchiodata al dollaro, che a sua volta era inchiodato all'oro. Le valute quindi non fluttuavano rispetto all'oro e al dollaro (come si può vedere il cambio Lira/Dollaro era fisso). Dato che si era agganciato all'Oro quando c'era un disavanzo commerciale l'oro usciva dal paese e quindi nessuno poteva permettersi disavanzi cronici.
E il debito pubblico ? lo si finanziava stampando moneta e tenendo dei controlli ai capitali per cui quando si emettevano titoli di stato rendevano meno dell'inflazione e non li voleva quasi nessuno. Se la gente però non li comprava la Banca d'Italia finanziava lei il governo, Se però esagerava si creava inflazione e pressione sul cambio, l'oro usciva, si alzavano i tasssi, si riduceva il credito l'economia rallentava ecc..

2) dal 1971 il dollaro fu sganciato dall'oro e tuttele monete occidentali fluttuavano tutte tra di loro. Dato che la Banca d'Italia poteva sempre finanziare lei il governo, questo era libero di stampare moneta senza il vincolo esterno dell'oro. Cosa successe alllora, il cambio andò a picco ? No, si svalutò contro dollaro, ma non molto (e non molto di più della sterlina e franco francese).

3) Questa situazione continuò fino al 1981, quando si "tagliò" il legame tra Bankitalia e Governo vietando alla prima di finanziare il secondo e obbligandolo lo stato ad andare a indebitarsi sul mercato vendendo BTP. Questo rese il cambio della lira più stabile ? No, il contrario come si vede. L'era del BTP è iniziata solo nel 1981, prima lo stato si indebitava poco e quando di si indebitava pagava poco perchè se nessuno gli comprava il debito Bankitalia lo finanziava.


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fonte: cobraf.com

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