mercoledì 12 settembre 2012

i cardinali di Karlsruhe



Pochi minuti dopo le 10 di stamattina è arrivata la tanto attesa decisione dei "cardinali di Karlsuhe", cioé della Corte Costituzionale tedesca.
Come previsto, la corte ha respinto le accuse contro la struttura del fondo ESM però ha posto alcune condizioni, tra cui un tetto massimo di 190 miliardi di euro ai contributi che la Germania dovrà sborsare.
Quindi abbiamo un ESM limitato (mercato primario dei bond) e contemporaneamente un mercato secondario illimitato (OMT) voluto da Draghi.
Situazione poco chiara quindi.

 La Corte, inoltre, ha fatto capire che il limite alle passività e il coinvolgimento del Bundestag richiederanno modifiche alla struttura del fondo ESM. Si aprono quindi tre possibili scenari:
1) Il governo tedesco inserirà le modifiche necessarie nella legislatura per implementare il trattato prima della firma da parte del presidente Joachim Gauck.
2) Ratifica da parte del parlamento tedesco delle modifiche da applicare allo ESM con la creazione di nuove leggi.
3) Riscrittura dell'intero trattato ESM per garantire che questi requisiti vengano inseriti nella legislazione internazionale.
Gli scenari 2 e 3 causeranno necessariamente ritardi nell'attuazione dello ESM.


 per approfondimenti e retroscena


Infine, un commento sferzante di Claudio Messora:
 "In Germania, la grande Germania del rigore e dell'austerità, la ratifica del Mes ha sollevato un dibattito pubblico consistente che è arrivato fino alla Corte Costituzionale e che ha prodotto questo ridimensionamento nella volontà di potenza degli ideatori del trattato. Da noi? Non solo l'opinione pubblica non è stata informata dai media mainstream, non solo nessuno ha sentito l'esigenza di chiedersi se fosse compatibile con la nostra Costituzione la cessione programmata di parti della sovranità  (residua), ma il nostro Parlamento ha addirittura approvato la ratifica del Mes, nel silenzio generale, senza colpo ferire, senza porre condizioni o sentire l'esigenza di porre un vincolo, un freno a un contratto di impoverimento collettivo senza possibilità di remissione per le generazioni a venire.
 Abbiamo firmato senza neppure leggere."



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