lunedì 26 marzo 2012
ultime indicazioni da Martin Armstrong
Negli ultimi due mesi di febbraio e marzo abbiamo assisitito a due cambi di direzione del mercato dell'oro. Il ciclo al declino di marzo è durato esattamente 17,2 giorni, che è il doppio del numero magico per i cicli, cioé 8,6.
Una chiusura del mese di Marzo sopra 1685 dollari/oncia è da considerarsi neutra, in attesa del prossimo punto di svolta ciclico che cadrà in maggio, seguito da quello di giugno e dal punto più importante di tutti che cadrà in settembre.
Il livello di resistenza per le chiusure mensili rimane 1755 dollari/oncia mentre la resistenza per i prossimi 6 mesi rimane ancora il livello di 1807 dollari/oncia. Supporti primari si trovano a 1570 e 1480 dollari/oncia.
Finché le quotazioni di un'oncia di oro rimangono tra 1807 e 1480 possiamo considerare la tendenza di mercato come neutra.
In gennaio Martin avevo previsto che i prezzi dei metalli preziosi non sarebbero cresciuti per i primi sei mesi dell'anno in caso del persistere della deflazione.
Quando era in vigore il gold standard (cioé la copertura aurifera per le valute) i prezzi del metallo giallo calavano in presenza di inflazione e crescevano in presenza di deflazione.
Oggigiorno, con prezzi che fluttuano in un mercato libero, avviene l'esatto opposto.
La prima forte crescita delle quotaizoni dell'oro si è verificata nel 1934 sia perché il presidente Roosevelt ha confiscato l'oro dei privati cittadini statunitensi, sia perché la Federal Reserve decise una svalutazione del dollaro, con il prezzo all'oncia che passò da 20,67 a 35 dollari.
L'oro rimane un buon investimento - a prescindere dai discorsi sulle valute "fiat" - perché sta per tornare l'inflazione e ci sarà quindi una forte esplosione di movimento dei prezzi.
Ciò avverrà quando la crisi dei debiti sovrani toccherà anche gli USA.
fonte: Martinarmstrong.org
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