mercoledì 16 novembre 2011
Siria nel mirino
Oggi la Francia ha richiamato il suo ambasciatore dalla Siria.
I carri armati turchi (paese NATO) rimangono schierati al confine con la Siria e la Turchia minaccia di interrompere le forniture di energia elettrica.
Sempre oggi, presso la cittadina di Harasta, per la prima volta i disertori della cosiddetta "Free Syrian Army" hanno attaccato con missili da spalla e mitragliatrici pesanti una struttura dei reparti di sicurezza del "Air Force Intelligence Service". Questo corpo delle forze armate siriane, forte di circa 20mila uomini, è in prima linea nei tentativi di sedare le rivolte. I rivoltosi hanno cessato l'attacco solo dopo l'intervento di elicotteri d'assalto Mi-24 (vedi immagine).
Ormai è chiaro a tutti che siamo di fronte a un'insurrezione armata, con morti ammazzati in entrambi gli schieramenti, come i 15 soldati uccisi a Deraa tre giorni fa.Secondo ifonti governative, le vittime tra soldati e forze di sicurezza sarebbero già oltre 1.100.
Intanto i futures del petrolio sfondano agevolmente la resistenza dei 100 dollari al barile.
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