martedì 8 novembre 2011

era una trappola

 

Era una trappola dall'inizio


Ora senti da tutte le parti che mancano 300 miliardi o 500 miliardi di euro per tenere a galla l'Italia, che l'Europa stessa ha bisogno di 1.000 miliardi o forse 2.000 miliardi di euro (nessuno sa bene quanti) per tenere su Grecia, Portogallo, Irlanda, Italia e Spagna e se queste franano poi tutti in Europa vanno giù e se l'Europa va giù mezzo mondo va giù.

Tutto è molto confuso, complicato e suona anche minaccioso per cui la gente ne è intontita e intimorita. Quando si avanzano le proposte di nuove tasse o tagli qualcuno si arrabbia, ma poi crolla la borsa, crolla persino il BTP, ti ritrovi perdire persino su titoli di stato che scadono tra due anni di quelli sicuri, si paventa il crac dell'euro seguito da panico generale, svalutazione secca e poi chissà cosa altro per cui si sta buoni ad aspettare gli eventi

Ma in tutta questa confusione si intuisce che ci sono enormi debiti pubblici, anche le banche hanno debiti (ma non ricevono i soldi dai depositanti che si indebitano con loro?) e occorre ora tanto denaro per pagare questi debiti. E sono debiti specie verso l'estero, per cui siamo alla mercè di quello che decidono a Londra, New York, Parigi e Berlino e questi decidono che vogliono i sacrifici, più tasse e tagli, per succhiare soldi agli italiani e rassicurare questi investitori che pagheranno le rate e gli interessi.

Vale la pena di ribadire che tutto quello che sta succedendo è, dal punto di vista della maggioranza dei cittadini, demenziale ed è sbagliato alla radice, un errore colossale (se non è anche una trama deliberata).

Il punto è che lo schema dell'euro è una trappola, per come è stato costruito dall'inizio e non poteva che finire così. In pratica negli ultimi 10 anni l'integrazione economica c'è stata non con i paesi europei, ma con la Cina, India e Asia che ci hanno invasi, cioè la Unione Europea è stata un pretesto per integrarci di più non con l'Olanda o la Germania, ma con i paesi del terzo mondo a basso costo. Quello che è avvenuto all'interno dell' Europa invece è che hanno tolto la sovranità monetaria, cioè l'Italia non ha più la sua moneta e DEVE INDEBITARSI NELLA MONETA DI ALTRI PAESI. CI INDEBITIAMO IN UNA MONETA CHE NON CONTROLLIAMO E NON RIFLETTE LA NOSTRA ECONOMIA.

Purtroppo il controllo della moneta è il controllo del denaro e della ricchezza e uno stato che vi rinuncia (e in più si lascia invadere dalle merci dei paesi dove si lavora per 1 euro all'ora) si suicida economicamente.

La moneta è essenziale e lo stato italiano dovrebbe poter decidere o influenzare sia il suo valore che la sua quantità. Il valore come noto non possiamo perchè riflette anche altri 12 paesi. E per la quantità di moneta ? Se l'economia è ferma e hai risorse inutilizzate, hai disoccupazione dovresti stimolare con della moneta l'economia. Ma come crei moneta ? Il debito è moneta nell'economia attuale, il deficit pubblico crea moneta e il credito bancario pure crea moneta, il 90% della moneta si crea in questo modo.

Ma non solo non lo possiamo fare, ci viene imposto di fare il contrario esatto, di ridurre la moneta, perchè dobbiamo ridurre il deficit pubblico con tasse e tagli mentre le banche riducono il credito e i cittadini e le imprese stesse sono abbastanza saturi di debito e non ne vogliono assumere altro. E non è neanche più possibile una svalutazione che rifletterebbe il fatto che costiamo troppo e non competiamo

Non possiamo svalutare come fanno inglesi, americani, cinesi, coreani, non possiamo creare moneta per stimolare l'economia come fanno giapponesi, cinesi, americani, inglesi e brasiliani e tanti altri. Siamo in trappola. Ma ci dicono tutti i giorni che è necessario suicidarci perchè altrimenti rischiamo "il default" e usciamo dall'euro. La Svizzera, l'Inghilterra, la Norvegia, la Corea, Singapore e il Giappone sono fuori dall'euro o da altre unioni monetarie. Anche noi lo siamo stati per secoli, abbiamo sempre avuto una nostra moneta e persino unificare le monete dei vari stati italiani è stato difficile nel 1800

Tutto quello che si racconta sui pericoli dell'inflazione, svalutazione, default se si esce dall'euro o si finanzia il debito pubblico senza pendere soldi a prestito sono finzioni. Lo stato italiano deve poter controllare il valore e la quantità della sua moneta, come è sempre stato. Non si può cedere il controllo della moneta ad altri. Una volta che controlliamo la moneta non c'è nessun default. Ci può essere inflazione, ma persino in Argentina che ha fatto un default caotico nel 2001 l'economia va molto meglio della nostra da quando si sono liberati del vincolo della parità con il dollaro e del debito estero.

SE LO STATO ITALIANO POTESSE ORA SVALUTARE E STAMPARE MONETA RISOLVEREBBE BUONA PARTE DEL PROBLEMA DEL DEBITO PUBBLICO.
UNO STATO NON HA BISOGNO DI INDEBITARSI ALL'ESTERO, PERCHE' PUO' CREARE MONETA SE NECESSARIO. La moneta si crea tramite il deficit pubblico e il credito bancario ed entrambi sono controllati dallo stato. Se la si crea in una % ragionevole, non superiore al 5-6% annuo e se questa moneta è diretta soprattutto per infrastrutture e non solo sussidi e stipendi non crea inflazione, crea posti di lavoro. Se crei posti di lavoro e produci beni non crei inflazione, perchè i nuovi posti di lavoro creano domanda di beni e però la domanda di beni aumenta anche lei e tutto va per il meglio

Se la BCE stampasse moneta per un piano di infrastrutture risolverebbe metà del problema. Se la Banca d'Italia avesso di nuovo la lira e finanziasse parte del debito come fanno oggi gli inglesi stampando moneta e la spendesse in infrastrutture sarebbe ancora meglio. Siamo stati intrappolati, dobbiamo poter tornare a comandare a casa nostra.

fonte: www.cobraf.com

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