mercoledì 9 novembre 2011

banca Barclays: Italia spacciata



L'euforia delle borse per la disponibilità espressa da Berlusconi a dimettersi potrebbe essere di breve durata. Qualcuno ha già fatto i calcoli sulle conseguenze delle ultime emissionidi titoli di stato italiani. Banca Barclays, per esempio, ha appena pubblicato un rapporto intitolato "Big Trouble in Big Italy" che si conclude con l'affermazione: "l'Italia è ora matematicamente oltre il punto di non ritorno", che secondo loro si trova attorno al 5,5% di interessi passivi sui titoli di stato. Intanto stamattina lo spread tra BTP e Bund tocca i 570 punti, la borsa di Milano perde oltre il 4,5 %, il titolo Unicredit è sospeso e anche i BTP a 5 anni vengono offerti con tassi superiori al 7,2 %. Il BTP a due anni sta offrendo tassi migliori di quello a 10 anni!Ricordo che sopra il 7% di interessi erano scattate le richieste di aiuto da parte di Irlanda Grecia e Portogallo.


rendimenti BTP a 10 anni

crollo odierno del prezzo dei BTP



Alcuni punti che il rapporto di Barclays mette in evidenza: sebbene le riforme siano necessarie, queste non saranno sufficienti a prevenire la crisi. Il motivo? Semplice matematica. La crescita e le misure di austerity non sono sufficienti per compensare il costo del debito. In base alle stime della banca, rendimenti decennali superiori al 5,5% rappresentano la soglia in cui “game is over”, i giochi sono finiti. Una soglia che è stata scavalcata da tempo, visto che i tassi sui BTP sono arrivati al massimo dall’introduzione dell’euro, al 6,8% nelle prime ore della giornata di oggi.

Il ragionamento è il seguente: tassi alti sui titoli di stato italiani alimentano le preoccupazioni dell’Italia di riuscire a sostenere le spese per gli interessi, fattore che a sua volta, in un circolo vizioso, porta i rendimenti a salire ancora di più.

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