lunedì 31 dicembre 2018

miglior mese per l'oro negli ultimi 2 anni


Il metallo più performante di quest'ultima settimana del 2018 è stato l'argento, in rialzo del 5,15%, ottenendo finalmente un po 'di rispetto avvicinandosi alla media mobile a 200 giorni.
Questa settimana l'oro ha beneficiato della volatilità dei titoli azionari globali. Bloomberg riferisce che il prezzo dell'oro nella sterlina britannica è balzato al di sopra delle mille sterline per oncia e sta scambiando al suo massimo da settembre 2017. Lo spostamento degli investimenti verso l'oro potrebbe essere ulteriormente supportata dai mercati internazionali, che hanno visto il biglietto verde scendere al 61,9% delle riserve allocate da parte delle banche centrali, riferisce Bloomberg.


Gli investitori hanno aggiunto posizioni sostanziali in ETF basati su oro e il metallo giallo sta chiudendo il suo miglior mese in due anni (vedi grafico in alto) dopo l'arresto parziale del governo degli Stati Uniti e le incertezze nei mercati azionari. Sempre secondo Bloomberg, le partecipazion iin fondi ETF basati su oro sono aumentate di oltre 100 tonnellate da ottobre e il rapido afflusso ha contribuito ad aumentare i prezzi. 

articolo completo su: news.goldseek.com 

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Considerando l'analisi tecnica, invece, il grafico sottostante ci indica che i prezzi dell'oro (sempre in dollari) degli ultimi cinque anni (con barre settimanali) stanno disegnando una figura di testa-e-spalle rialzista:


 

mercoledì 26 dicembre 2018

decide la BCE per l'oro di Bankitalia


Il direttore generale di Banca d' Italia, Salvatore Rossi, che sugli schermi televisivi di La7 ha scandito: "sull' aspetto giuridico formale di chi sia la proprietà dell' oro si pronuncerà la Banca Centrale Europea a cui abbiamo ceduto la sovranità quando è stato creato l' euro".

Queste le incredibili parole di Salvatore Rossi: una dichiarazione di tale gravità da lasciare senza fiato.


Commento a caldo del prof. Claudio Borghi Aquilini:  "più lo riascolto e più sono ALLUCINATO. Stiamo a parlare delle virgole e il DIRETTORE DI BANKITALIA dice che la BCE (!!!) dovrà dire di chi è il NOSTRO oro? E meno male che la mia proposta di legge era superflua!! "


(...) Come può un dirigente accorto come Rossi ignorare che la nostra Costituzione vieta espressamente ogni cessione di sovranità, consentendo invece soltanto "limitazioni" in condizioni di "parità con gli altri Stati" e per finalità esclusivamente "necessarie a un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra i popoli" (articolo 11 della Costituzione)?  Non può ignorarlo.
Quindi come può argomentare che un Parlamento democraticamente eletto non possa esprimersi su una materia del genere, dal momento che l' ultima parola di fatto spetterebbe alla BCE ?
E come giustificare l' assunto di fondo a questa dichiarazione in base alla quale ci sarebbe stato un qualcuno che avrebbe ceduto quasi 2.500 tonnellate di oro alla Bce? Si tratterebbe, se così fosse, del più incredibile furto nella storia dell' umanità: un "colpo" del valore complessivo di oltre 80 miliardi di euro.


Per approfondire:

articolo completo su: www.laverita.info 
 
allarme richiamato da: dagospia.com

vedi anche nostro articolo precedente: "il furto del millennio"


venerdì 21 dicembre 2018

BCE insolvente senza contare la bomba DB


Se i tassi di interesse non saliranno, in tutto il mondo "i fondi pensione stanno andando a pancia all'aria come i pesce in uno stagno inquinato. I fondi pensione statali si rivolgono quindi ai rispettivi governi che aumentano le tasse abbassando il tenore di vita (come già avvenuto in California e Illinois). "
"La BCE è intrappolata e ho avvertito che è l'UNICA banca centrale che può effettivamente andare in bancarotta perché tutte le banche centrali non hanno la stessa struttura. Ho chiarito che, per i loro stessi standard, la BCE stessa è insolvente."
     
    Martin Armstrong


articolo completo su: armstrongeconomics.com






Il grafico sopra indica l'andamento del titolo Deutsche Bank nell'ultimo anno. Cinque anni fa quotava sopra i 35 euro per azione, ora è scesa a 8 dollari, meno di 7 euro.
Come già ricordato più volte, DB è una bomba atomica per le sue dimensioni e la quantità di derivati nei suoi libri contabili. Una banca gigantesca, troppo grande per essere salvata.
"Deutsche Bank è in crisi e tutti lo sanno. Il libro derivato è difficile da quantificare qual è il vero risultato netto netto. L'unica banca con cui si sarebbe potuto fondere era BNP, ma era francese e non possono consentire flussi di capitale transfrontalieri in salvataggi. Resta solo la tedesca Commerzbank, ma anche loro hanno molti degli stessi problemi. "

https://www.armstrongeconomics.com/world-news/banking-crisis/deutsche-bank-to-merge-with-commerce-bank/ 



 





giovedì 20 dicembre 2018

mercato toro oltre i 1270


Per la prima volta dal 2012, l'analista Charlie Morris (gestore del Atlantic House Total Return Fund)  dichiara che stiamo entrando in una fase di mercato rialzista di medio termine per l'oro.

"Il segnale rialziasta del movimento dei prezzi degli ultimi sei mesi potrebbe essere raggiunto. Tutto ciò che l'oro deve fare è toccare la quota di 1270 dollari per oncia (ora è a 1257) oppure rimanere ai livelli attuali mentre il massimo degli ultimi sei mesi continua a scendere. In ogni caso, gli orsi saranno costretti a chiudere le loro posizioni al ribasso sull'oro."

Il rapporto completo appena pubblicato da Atlas Pulse  :

 fonte: www.metalsdaily.com



domenica 9 dicembre 2018

Palladio più costoso dell'oro



Negli ultimi quattro mesi abbiamo assistito a un forte rialzo delle quotazioni del Palladio, le cui quotazioni hanno superato quelle dell'oro che per la prima volta negli ultimi 16 anni.


(...)  La domanda è cresciuta mentre i consumatori di autoveicoli si allontanano dal diesel verso le auto a benzina verdi, che tendono ad usare più palladio nei loro catalizzatori. Il metallo "dovrebbe continuare a beneficiare di solidi fondamentali nel 2019", secondo Bloomberg Intelligence.


Secondo le previsioni della Metals Focus Ltd. di Londra, il deficit dell'offerta di palladio è destinato ad aumentare a circa 1,4 milioni di once nel 2019, aggiungendosi a un deficit di 1,2 milioni di once quest'anno. Secondo Junlu Liang, analista senior presso la società di consulenza, è probabile che l'offerta rimarrà sostanzialmente stabile nel 2019, mentre aumenterà la domanda dal settore automobilistico.
articolo completo su: www.bloomberg.com

martedì 4 dicembre 2018

fermata d'autobus in oro zecchino


4 dicembre 2018 - Per il programma televisino "#Riccanza 3" in onda ogni martedì alle 22:50 su MTV (Sky 130) e su NOWTV è stato organizzato un party in Via Della Moscova a Milano.

Durante la festa, i protagonisti della trasmissione hanno svelato la "fermata d'oro": la pensilina di una fermata dell'autobus con una targa in oro zecchino di 3 x 2 metri.


La materia prima, oro puro (24 carati), è stata fornita dal più antico banco metalli di Milano:
la società De Giovanni Metalli Preziosi.


clicca per ingrandire



martedì 27 novembre 2018

il Bitcoin non rappresenta una classe di investimento


Non c'era alcun modo in cui i governi avrebbero MAI consegnato questo potere al Bitcoin.
Una chiusura mensile inferiore a 2950 confermerà che la tendenza a lungo termine è in discesa. Una chiusura di fine anno inferiore a 4150 indicherà un calo verso area 775 dollari. Era un veicolo commerciale, non una classe di investimento a lungo termine.

Con il FMI che dice a tutte le banche centrali di creare la propria criptovaluta e l'introduzione di Blockchain nella sperimentazione della riscossione delle imposte, affrontiamo un futuro molto diverso a causa della tecnologia. Tuttavia, non sarà un mondo di criptati del libero mercato che mette in ginocchio i governi.


        Martin Armstrong

articolo completo su: armstrongeconomics.com


Il Fondo Monetario Internazionale ha raccomandato che tutte le banche centrali emettano proprie criptovalute. In effetti, stanno cercando di utilizzare Block Chain per tenere traccia delle tasse e per imporre tassi di interesse negativi con criptovalute che consentirebbero loro di imporre tassi di interesse negativi ogniqualvolta necessario. 

Con l'adozione di criptovalute controllate dai governi faremo un passo avanti verso la perdita di tutta la nostra libertà.

Con le criptovalute
le banche centrali potrebbero imporre tassi di interesse negativi. Non sarà possibile accumulare denaro e ritirarlo dalle banche. Stanno anche considerando questo come un modo per gestire una crisi bancaria bloccando le corse agli sportelli. Questa tecnologia sta anche facendo in modo che coloro a caccia di entrate fiscali si leccano le labbra.

L'emissione di monete digitali consentirebbe alle banche centrali di mantenere il controllo dell'offerta di moneta molto più di quanto non lo siano oggi. La Svezia sta andando avanti e vediamo che l'uso del denaro sta rapidamente scomparendo.
La tecnologia di criptovaluta permetterebbe anche al fisco di arrivare e prendere qualsiasi cosa desideri nel mezzo della crisi economica che stiamo affrontando. Le banche centrali sarebbero in grado di mantenere un maggiore controllo sulla creazione di moneta attraverso il processo di leva finanziaria (prestito bancario).

mercoledì 14 novembre 2018

rapporto Au Ag ai livelli del 1993


Come ben visibile nel grafico sopra, il rapporto tra il prezzo dell'oro e quello dell'argento è tornato ai livelli del 1993.
Da 35 anni, quindi, l'argento non è mai stato così a buon mercato rispetto all'oro.
Tra le cause del deprezzamento dell'argento pare esserci il calo generalizzato della richiesta di metalli per utilizzo industriale.


venerdì 9 novembre 2018

quando l'oro si trova in forzieri altrui ...


La Bank of England si rifiuta di restituire i lingotti d'oro del Venezuela, si parla di almeno 14 tonnellate di metallo.
Secondo il quotidiano Times di Londra, le autorità inglesi hanno bloccato il rimpatrio dell'oro venezuelano perché "vi è preoccupazione che il signor (presidente) Maduro possa prendere l'oro, che è di proprietà dello stato, e venderlo per guadagno personale".
articolo sul Times di Londra: www.thetimes.co.uk

Negli ultimi anni il Venezuela sta affrontato una grave crisi economica accompagnata da iperinflazione, svalutazione della sua valuta - il bolivar - e carenze di beni di prima necessità per la popolazione. 

Nei forzieri di della banca centrale di Londraè sono depositati i lingotti d'oro di oltre 30 nazioni.
La Bank of England aveva tenuto tutt'altro comportamento nel 1939, quando acconsentì il trasferimento dell'oro della banca centrale di Praga a favore del Terzo Reich che aveva invaso la Boemia:
articolo sul quotidiano The Guardian 


Per quanto riguarda invece l'oro italiano :
il furto del millennio




lunedì 29 ottobre 2018

nel 2018 gli speculatori muovono il prezzo


Come evidenente nel grafico sopra, per tutti i primi 10 mesi del 2018 l'andamento dei prezzi dell'oro (linea gialla) ha seguito costantemente l'andamento delle posizioni nette (rialzisti - ribassisti) degli speculatori professionali (linea blu).

Nel corrente mese di ottobre gli speculatori hanno chiuso molte posizioni ribassiste sull'oro mentre l'inversione di tendenza è molto meno evidente nel mercato dell'argento.

sabato 20 ottobre 2018

perchè gli Elohim avevano bisogno di oro


Mauro Biglino: " l'oro è un metallo importantissimo per tutte le culture ".
"Recentemente in Sudafrica sono state scoperte miniere di oro a cielo aperto datate 150mila anni fa, all'epoca del homo erectus ... impossibile che in quell'epoca gli uomini avessero già la capacità di lavorare l'oro, quindi doveva trattarsi dell'opera di esseri superiori".
"Varie civiltà antiche ci parlano dell'età dell'oro come di quell'epoca in cui gli uomini e gli dei vivevano in contatto tra di loro".



Anche Zecharia Sitchin, studioso dei testi degli antichi sumeri, giunge a conclusioni simili a quelle di Mauro Biglionoe  descrive la ricerca dell'oro da parte degli Anunnaki (creature simili agli Elohim della bibbia). La loro discesa sulla Terra fu innescata da un peggior disastro ambientale nel loro mondo, Nibiru. Sono venuti qui con l'esplicita necessità di raccogliere una cosa: l'oro. Perché ? Non per gioielli, serve per operazioni di geo-ingegneria sul loro pianeta.
Recentemente sono state scoperte miniere d'oro antichissime proprio nelle località indicate nei testi mesopotamici tradotti da Sitchin, in Zimbabwe e Sudafrica circa 250 km a Ovest dal porto di Maputo.

Italia del 2019 come Thailandia del 1997 ?

Una crisi “asiatica” per l’Europa

(...) 
Il ruolo di “innesco” che ebbe la Thailandia nella crisi asiatica del 1997 spetta oggi all’Italia, con la differenza che il Paese asiatico fu un attore passivo, mentre il nostro Paese sta attivamente lavorando (spronato dagli angloamericani) per gettare nel caos l’intera regione. Il commissario tedesco Guenther Oettinger, simpatico o meno, non ha certamente torto quando afferma che “l’Italia vuole distruggere l’Unione Europea”: Roma è infatti il cavallo di Troia delle potenze anglossasoni-marittime per scardinare il progetto europeo e gettare nel caos il continente.

Costretta a “svalutare”, ossia ad uscire dall’euro, l’Italia andrà incontro ad un processo identico a quello subito dalla Thailandia nel 1997: crisi bancaria, default pubblico, ondata di fallimenti e violenta recessione.  Come nel 1997, a quel punto l’Italia contagerà i Paesi circostanti più deboli (Grecia, Spagna, Portogallo, etc.) e potrebbe infliggere gravi danni persino al Giappone della situazione, ossia la Germania.

Si potrebbe obbiettare che è meglio un default, una violenta recessione ed una prospettiva di crescita futura, piuttosto che un’austerità senza fine. Bè, innanzitutto, per impatto a livello mondiale e conseguenze economiche, il default dell’Italia sarebbe incommensurabilmente più grave di quello thailandese e le nostre speranze di ripresa, vista la congiuntura internazionale, molto più limitate. In secondo luogo, il grande sponsor dell’austerità europea è stato il Fondo Monetario Internazionale, basato a Washington, lo stesso che giocò un ruolo chiave nell’aggravare la crisi asiatica del 1997, imponendo le solite politiche di austerità e avanzi di bilancio.

L’Europa si dirige, in ultima analisi, verso una crisi identica a quella asiatica del 1997, che produrrà recessione e default su scala continentale, indebolendo l’intera regione a vantaggio degli USA. L’innesco della crisi sarà quasi certamente l’Italia, dove il governo “populista” sta semplicemente portando a termine l’agenda della finanza internazionale, inaugurata dal governo tecnico di Mario Monti nel 2011…


     Federico Dezzani


 
Link: http://federicodezzani.altervista.org/una-crisi-asiatica-per-leuropa/



martedì 16 ottobre 2018

Ungheria aumenta di 10 volte le riserve di oro

 

La banca centrale ungherese - Magyar Nemzeti Bank - ha appena annunciato un balzo di 10 volte nelle sue riserve monetarie auree.

I dettagli del significativo nuovo acquisto d'oro dell'Ungheria sono i seguenti:
 

-  Prima di questo mese, la banca centrale ungherese deteneva 3,10 tonnellate di oro.
-  Durante le prime due settimane di ottobre 2018, la Banca nazionale ungherese ha acquistato 28,4 tonnellate di oro.
- Questo acquisto di oro ha aumentato le disponibilità in oro della banca centrale da 3,1 a 31,5 tonnellate, ossia un aumento del 1000% o di 10 volte.

- La banca centrale ungherese non ha modificato le sue riserve auree dal 1986, cioè 32 anni fa.
- Le 28,4 tonnellate di oro sono state acquistate in "forma fisica" e il suo rimpatrio è già avvenuto in Ungheria.
-  È interessante notare che l'Ungheria ora detiene la stessa quantità di oro che deteneva 70 anni fa.


articolo completo su: www.bullionstar.com



lunedì 15 ottobre 2018

sempre meno oro fisico in Occidente


Da aprile di quest'anno la disponibilità di oro fisico in Occidente continua a calare, come è ben visibile nel grafico sopra (dove la linea gialla indica l'andamento del prezzo dell'oro mentre quella blu indica la quantità di oro nei forzieri in milioni di once).

Il calo delle riserve di metallo fisico è dovuto quasi esclusivamente ad acquisti da parte di investitori asiatici: non si tratta di speculatori quindi è altamente improbabile che quell'oro tornerà mai in occidente.
 

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Negli ultimi giorni le quotazioni dell'oro hanno rotto al rialzo la media mobile a 50 giorni, tornando sopra i 1200 dollari per oncia e i 34mila euro per Kg.

mercoledì 10 ottobre 2018

una copertina di 30 anni fa ...


30 anni fa (nel settembre 1988) la copertina del prestigioso " The Economist " indicava profeticamente la data del 10 ottobre 2018.
Sotto la Fenice si possono notare banconote che bruciano ...


La giornata del 10 ottobre 2018 verrà probabilmente ricordata come quella che diede inizio alla Crisi Finanziaria del 2018-2019
La Crisi Finanziaria del 2008-2009 iniziò 10 anni fa, nell'ottobre 2008.




martedì 2 ottobre 2018

impennata della richiesta di Silver Eagle


Il grafico sopra mostra l'andamento delle vendite di monete di argento da un'oncia da parte della zecca degli U.S.A a partire da marzo di quest'anno.
Possiamo notare come le vendite di Silver Eagle hanno fatto registrare un minimo a maggio con 380.000 pezzi, per poi continuare a salire nei successivi quattro mesi.


articolo completo su: srsroccoreport.com


sabato 15 settembre 2018

Turchia costretta a liquidare riserve

 
Il grafico sopra (fonte Bloomberg) mostra che le partecipazioni settimanali segnalate dalla Banca Centrale della Turchia sono calate di un enorme 20% dal 15 giugno a 15,5 milioni di once, con la maggior parte dell'esodo - 3,3 miliardi di dollari - scatenate dalla decisione della banca centrale il mese scorso di abbassare i requisiti di riserva.
 

Quindi, in preda al panico per cercare liquidità e rassicurare gli investitori sulla loro capacità di ripagare le obbligazioni in scadenza, le banche turche hanno prelevato riserve di oro per un valore di 4,5 miliardi di dollari, che poi hanno venduto in cambio di attività "più liquide".

Considerando gli anni scorsi, tuttavia, le riserve di oro della Turchia restano comunque in un trend di lungo periodo in crescita.

giovedì 6 settembre 2018

flussi in uscita dal fondo GLD


Il grafico sopra, di fonte Bloomberg, evidenzia il trend dei flussi di fondi in uscita dal GLD, il maggior fondo ETF con l'oro come sottostante. Ogni barra indica un mese, a partire dal maggio 2017.
Possiamo notare come i movimenti rigiardano soprattutto gli investimenti da parte di soggetti del Nordamericani (indicati dal colore viola).
La fuga di capitali di maggiore entità si era verificata nel luglio 2017, però il trend (indicato dalla linea continua) si è girato al ribasso dal gennaio di quest'anno.


lunedì 3 settembre 2018

avvertimento dal gold strategist di Van Eck

Sebbene l’andamento dell’oro e delle azioni delle società aurifere sia stato negativo per un periodo più lungo di quanto ipotizzato, i rischi potenziali attualmente esistenti sui mercati finanziari indicano che gli investitori che hanno puntato su strategie di lungo periodo potrebbero vedersi ricompensati. "L’esplosione del debito statunitense potrebbe innescare una nuova crisi. Il primo paese a farne le spese dovrebbe essere la Cina, primo detentore di titoli del Tesoro statunitense", afferma Joe Foster, Portfolio Manager e Gold Strategist di VanEck
Sei fattori al momento depongono a favore di una nuova crisi e quindi di un andamento potenzialmente positivo dell’oro e delle azioni in società aurifere:
1) Attualmente i prestiti agli studenti garantiti dallo Stato ammontano a quasi 1400 miliardi di dollari USA, pari, secondo i dati di novembre del Ministero dell’Istruzione statunitense, a un gap finanziario di 36 miliardi di dollari USA. Ancora l’anno precedente il disavanzo veniva stimato in 8,4 miliardi di dollari. Secondo Foster, questo trend rappresenterebbe un onere enorme per i contribuenti.

2) Nell’anno in corso la spesa per le assicurazioni sociali supererà le entrate, sebbene solo l’anno scorso si prevedesse che ciò non sarebbe avvenuto prima del 2021.

3) I debiti delle imprese si attestano al 45% del prodotto interno lordo. L’ultima volta che è stata registrata questa percentuale era il 2008, anno della crisi finanziaria, e precedentemente in concomitanza con lo scoppio della bolla delle dot.com nel 2001.


4)  Secondo i dati del Wall Street Journal, il volume globale dei prestiti a leva avrebbe raggiunto lo scorso anno un nuovo record (1600 miliardi di dollari USA), mentre il volume delle nuove emissioni avrebbe superato il precedente picco del 2007.

5) Lo scorso mese di marzo il Grant’s Interest Rate Observer ha citato un rapporto di Bianco Research secondo cui il 14,6% delle società dell’S&P sarebbero società zombie, incapaci di pagare gli interessi passivi esistenti con l’utile al lordo di interessi e imposte, afferma Foster. Nel quarto trimestre 2007, immediatamente prima della grande recessione, tale valore si attestava al 5,7%.
 

6) In breve, sommando il deficit di bilancio degli Stati Uniti con il debito pubblico e quello delle imprese si toccherebbe, secondo i dati di Gluskin Sheff, l’esorbitante cifra di 50mila miliardi di dollari USA, pari al 250% del prodotto interno lordo e superiore del 25% al volume complessivo raggiunto allo scoppio della bolla del credito.
6) Non sembra al momento che gli Stati Uniti stiano lavorando per stabilizzare o addirittura ridurre la crescita del debito. E gli stessi elettori non richiamano all’ordine i loro decisori politici. Se quest’andamento non verrà arrestato, è probabile che s’inneschi una nuova crisi, spiega Foster.
 

Rispetto alla crisi finanziaria del 2008, la causa non sarebbero questa volta i mutui subprime, ma il debito pubblico elevato. La politica attualmente non sembra comunque interessata ad aumentare le tasse o a ridurre la spesa

articolo completo su: www.trend-online.com

venerdì 24 agosto 2018

platino sui minimi degli ultimi 10 anni



Il grafico sopra mostrale quotazioni del contratto futuredel platino, con barre settimanali, dal 1989 a oggi.

I prezzi del platino sono scesi bruscamente raggiungendo i minimi degli ultimi 10 anni, in quanto il crollo della lira turca è stato infatti inciso attraverso le valute dei mercati emergenti che hanno portato al declino della valuta del principale produttore, il Sud Africa. Questo ha in effetti sottolineato il persistente eccesso di offerta del metallo che serve per i catalizzatori delle auomobili a benzina. La produzione di automobili, infatti, dagli anni '90 del secolo scorso è stata in calo quasi tutti gli anni. Inoltre, il passaggio alle auto elettriche in Europa ha comportato anche un forte calo della domanda di platino e quindi ha contribuito all'eccesso di offerta.

Il platino è stato colto da un ampio sell-off che è chiaramente una crisi di eccesso di offerta oltre al fenomeno degli investitori che si precipitano verso la sicurezza del dollaro quando si verifica una grave crisi non solo nei mercati emergenti, ma anche all'interno della UE.
Come avevo avvertito più volte, il dollaro è l'UNICO gioco in città per parcheggiare GRANDI SOLDI. Coloro che hanno investito in obbligazioni in Turchia attratti dagli alti rendimenti stanno raccogliendo le perdite della loro stupidità e avidità. L'incertezza politica che circonda la Turchia ha spinto al rialzo il dollaro e reso i metalli con un prezzo in dollari più costosi per gli acquirenti che utilizzano altre valute. Questo sta facendo pressione per abbassare il prezzo in dollari per poter vendere il metallo.


Il mercato della gioielleria per il platino e anch'esso in calo a causa della deflazione in Europa e della preferenza per l'oro. Nonostante i prezzi più bassi, la domanda mondiale di gioielli in platino è diminuita del 12% a 2,18 milioni di once nel 2017.

          Martin Armstrong 

articolo completo su: armstrongeconomics.com 

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clicca per ingrandire

Secondo il GFMS Platinum GroupMetals Survey 2017, "il platino è stato il metallo prezioso dal rendimento peggiore nel 2016, con il prezzo che scende sotto i mille dollari per la prima volta dal 2005. (...) Nonostante il prezzo più basso, la domanda mondiale di gioielli in platino è diminuito del 12 percento a 2,18 milioni di once. La caduta delle quotazioni è in gran parte attribuita al calo della domanda in Nord America e Cina, che hanno visto rispettivamente il 10 e il 12% di ribassi. In Cina, si ritiene che il calo del platino sia il risultato di condizioni economiche più deboli e che il metallo abbia perso quote di mercato per l'oro giallo a 18k. Per i consumatori nordamericani, era una questione di prezzi dei gioielli che non riflettevano il minor costo del platino per l'oro. Poiché il platino è un metallo più denso, un pezzo di platino può essere il 40 percento più pesante della sua controparte d'oro, e quindi più costoso per i consumatori."

     

venerdì 17 agosto 2018

oro sottovalutato secondo PIMCO

fonte: Bloomberg 2018
Secondo gli analisti di PIMCO, una delle prime tre società di fondi comuni del mondo, l'oro viene ora venduto a prezzi vantaggiosi rispetto ai rendimenti reali offerti dai titoli di stato degli USA.
Il grafico sopra, appena rilasciato da Bloomberg, mostra dati a partire dal luglio 2014 ed evidenzia come l'oro venga offerto a prezzo di sconto dal mese di luglio di quest'anno.


Secondo l'ultimo rapporto diffuso da PIMCO: "L'oro è una vera risorsa che non serve solo come riserva di valore ma anche come mezzo di scambio e che tende a sovraperformare nei periodi di rischi per i mercati. Ci si aspetterebbe che l'oro abbia sovraperformance durante il recente periodo di aumento delle aspettative di inflazione insieme al crescente rischio di recessione. Eppure controintuitivamente ha sottoperformato rispetto alla sua media storica."
Secondo PIMCO è quindi il momento di incrementare i propri investimenti in oro:
"
riteniamo che ciò sia dovuto al fatto che, a breve termine, le proprietà dell'oro come metallo e come valuta stanno causando un calo tra le tensioni commerciali e un dollaro USA più forte che al momento lascia in ombra le proprietà dell'oro come una riserva di valore a lungo termine. Ciò porta, a nostro avviso, a un'opportunità di acquistare oro a una valutazione interessante come copertura a portafogli rischiosi."
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Dopo le discese dei prezzi degli ultimi due mesi, le commodities in generale hanno prezzi molto vantaggiosi rispetto alle quotazioni delle azioni quotate nell'indice S&P 500.
Il grafico sotto mostra il rapporto tra lo S&P e l'ndice delle commodities (GSCI) dal 1970 a oggi:



 

mercoledì 18 luglio 2018

GLD sceso sul supporto



Il grafico sopra mostra l'andamento dei prezzi del fondo ETF GLD (il più importante con l'oro come sottostante) dall'ottobre 2017 a oggi.
In questo mese di luglio 2018 le quotazioni dell'oro stanno continuando a scendere (1223 dollari per oncia) e sono tornate al livello del gennaio 2017.
Osservando però il canale ascendente che si è formato dai primi di aprile 2018 sui prezzi del fondo GLD, possiamo notare il raggiungimento del supporto.
Si può quindi sperare in un rimbalzo delle quotazioni entro pochi giorni.

Nel frattempo l'indebitamento globale continua a crescere e ha raggiunto la cifra astronomica di 247 trilioni di dollari che corrisponde al 318 % del PIL mondiale

venerdì 22 giugno 2018

Andrea Bocelli - qualcosa più dell'oro



Andrea Bocelli:  "qualcosa di raro vale più dell'oro" ... quindi l'oro vale di più della maggior parte delle cose.

sabato 9 giugno 2018

la fragilità del Bitcoin


Dopo una precedente debolezza dovuta alla notizia dell'interscambio coreano vittima di un attacco da parte di hackers, ieri le quotazioni del Bitcoin (e il resto dello spazio crittografico) hanno subito un'altro mini-crollo, scendendo sotto i settemila dollari per la prima volta da aprile,  il calo maggiore da metà gennaio.

lunedì 4 giugno 2018

referendum svizzero e denaro creato dal nulla

Interessante ammissione da parte del Wall Street Journal:


Sul quotidiano newyorkese "Wall Street Journal", in un articolo sul referendum svizzero, troviamo l'ammissione che le banche creano dal nulla il denaro che devono poi prestare, semplicemente digitando alcuni zero nei loro computer.

Le "risorse" sono il lavoro e la tecnologia o le materie prime. Il denaro non è una risorsa, ma una convenzione. Gli Stati possono battere moneta, creare denaro che non è debito. Il denaro che circola sono numeri nei conti bancari e li creano dal niente. Non sono "risorse".

domenica 3 giugno 2018

economia turca stabilizzata grazie all'oro


La Turchia usa i lingotti d'oro per stabilizzare la sua economia

di Simon Constable

Le banche commerciali stanno depositando oro nella banca centrale turca per contribuire ad affrontare una inflazione in rapida crescita

L'economia turca ha subito un tracollo con una valuta inflazionistica, ma il paese sta usando qualcosa di raro per stabilizzare se stesso: l'oro.

Alla fine del 2011, la Turchia ha iniziato a consentire alle banche commerciali di utilizzare l'oro anziché la lira turca per i loro depositi richiesti presso la banca centrale. Questi depositi sono noti come requisiti di riserva e aiutano a garantire che le banche siano capitalizzate.

Negli ultimi sei anni, la banca centrale della Turchia ha accumulato ulteriori 400 tonnellate di oro. Sono tanti mattoni gialli - più di quello che ha la Gran Bretagna - e la grande scorta ha la possibilità di uscire dalla crisi.
Secondo la società di consulenza finanziaria di New York, CPM Group, la Banca d'Inghilterra possiede solo 10 milioni circa di once d'oro, cioé circa 311 tonnellate.

"Penso che la soluzione trovata dai turchi sia geniale", afferma Jeff Christian, fondatore del CPM Group, "stanno usando l'oro nel modo in cui dovresti usarlo."
Le nuove regole in Turchia consentono di utilizzare l'oro da parte
dalle banche come attività finanziaria . Inoltre, il nuovo regolamento ha contribuito a eliminare un sacco di oro precedentemente tenuto nascosto nelle case dei privati.

"Questo cambiamento ha permesso al governo di far emergere l'oro tenuto sotto il materasso per aiutare a stabilizzare le banche e l'economia sottostante", dice Ivo Pezzuto, professore di economia globale alla International School of Management di Parigi.



articolo completo su: www.middleeasteye.net  

giovedì 24 maggio 2018

debito pubblico italiano e creazione di denaro

  Storia del debito pubblico nella Repubblica Italiana

di Giovanni Zibordi

fonte: http://cobraf.com/

(...) ti dovresti fare una domanda: ovvio che sarebbe meglio stampare moneta perche' non ci paghi interessi, ma allora perche' nella storia del capitalismo le grandi infrastrutture (e sviluppo in genere) sono sempre state finanziate tramite emissione di titoli? Tutti fessi? Se sei al tavolo del poker e i tuoi competitor ti sembrano tutti fessi e' molto probabile che il fesso sei tu.

Dove lo hai letto ? Nei 120 anni dal 1860 al 1980 la percentuale di debito pubblico che è stata monetizzata è il 53% (Storia Monetaria d'Italia di Fratianni e Spinelli, che quando studiavo economia era il testo classico di storia monetaria e lo è ancora, pagina 125, tabella 4.4, la colonna 3 definita come "quota di deficit statale finanziato tramite il canale del Tesoro"). 
Addirittura del 1861 al 1913 questa percentuale è stata l'82% cioè quasi tutto il deficit lo si è finanziato stampando moneta, alla faccia del Gold Standard.




Negli anni del "Miracolo Economico" italiano del 1960-1969 sai quanto è stata la "quota di deficit statale finanziato tramite il canale del Tesoro" ? Il 62% (pagina 125, tabella 4.4, colonna 3...). Adesso quanto è la quota di deficit pubblico monetizzata ? ZERO. E' per questo che allora abbiamo avuto il miracolo economico e oggi abbiamo la Depressione.
La quota monetizzata si è abbassata al 53% alla fine nel periodo 1861-1980 perchè durante il fascismo invece si smette di far finanziare al Tesoro il deficit pubblico, lo si finanzia con le tasse e si punta a ridurre i deficit (a differenza del nazismo il fascismo in politica monetaria era ortodosso essendo andato anche al potere in un periodo economico favorevole e non durante la Depressione come Hitler.

Il fascismo è stato deflazionista e il risultato è stato che se guardi la performance economica dal 1922 al 1940 dell'Italia è stata peggiore di quella prima della Grande Guerra e dopo la II guerra mondiale.



Mussolini si era messo nelle mani dei banchieri dato che non capiva queste cose e nessuno del suo entourage aveva nozioni economiche.

Il duce pensava che lo stato forte doveva avere la la moneta forte e un deficit dello stato era sinonimo di debolezza per cui il fascismo doveva avere pareggio di bilancio, cioè i banchieri se lo intortarono, a differenza di Hitler per il quale erano tutti ebrei e che aveva con se degli economisti eterodossi come Feder ecc...)

In ogni caso se leggi Fratianni e Spinelli che è il testo completo e definitivo sull'argomento vedi che la maggioranza del debito pubblico nei primi 120 anni di storia italiana è stato pagato stampando moneta ("monetizzandolo").

Anche alla fine dell'800 ai tempi della moneta convertibile in oro lo stato italiano periodicamente si faceva comprare dalla Banca d'Italia i titoli.

Ma questo è vero in tutti i paesi del mondo: i deficit pubblici sono sempre stati finanziati in parte stampando moneta e in parte facendo erodere il debito pubblico dall'inflazione, cioè NON PAGANDO DI FATTO INTERESSI (in termini REALI). Se oggi l'inflazione fosse il 5% e i BTP a 10 anni pagassero il 3% in pratica lo stato non pagherebbe interessi e non ci sarebbe problema!

Se leggi la storia e non solo i forum impari che non è mai successo che si cercasse di ripagare il debito pubblico a forza di tasse come ora ti raccontano. Lo si è sempre ripagato monetizzandolo (stampando moneta) e/o con un insieme di misure amministrative (restrizioni ai movimenti di capitali, tetti agli interessi...) che imponevano interessi inferiori all'inflazione.

Anche quando non lo si monetizzava direttamente in tutti i paesi, fino agli anni '80, il debito pubblico aveva in media rendimenti reali NEGATIVI cioè inferiori all'inflazione, cioè di fatto non pagava interessi. Avendolo mostrato già un centinaio di volte citando studi del Fondo Monetario o Banca d'Italia non rimetto i link di nuovo, ma dal 1949 al 1981 il debito pubblico in Italia in media pagava di interessi dai 3 ai 5 punti meno dell'inflazione, cioè ad es. pagava un 2% medio e l'inflazione era un 5% l'anno. Per cui lo stato DI FATTO NON PAGAVA INTERESSI IN TERMINI REALI

Quello che succede ora con Monti e la BCE è invece un "esperimento" nuovo e mai tentato prima, si cerca sia di far pagare interessi superiori all'inflazione che di rimborsare interamente il debito pubblico a forza di tasse. MA NON E' MAI STATO FATTO PRIMA NELLA STORIA

lunedì 7 maggio 2018

produzione di oro in calo ?


La richiesta di oro è in aumento, ma le nuove scoperte del metallo prezioso non hanno tenuto il passo con la domanda. 

Gli investimenti destinati alla ricerca di nuovi giacimenti sono storicamente alti:  54,3 miliardi di dollari, cresciuti del 60 percento negli ultimi 18 anni.L'aumento degli investimenti, tuttavia, non ha prodotto l'equivalente nelle nuove scoperte sull'oro. Nell'ultimo decennio, la scoperta di 41 giacimenti ha prodotto solo 215,5 milioni di once di metallo prezioso. Anche considerando le miniere scoperte di recente, ma inesplorate, che possono contenere scoperte ancora importanti, la quantità totale disponibile di oro in queste ultime non dovrebbe superare 363 milioni di once nei prossimi dieci anni.


Le scoperte dell'oro hanno seguito uno schema prevedibile. 263 importanti scoperte sull'oro sono state fatte negli ultimi 28 anni, ma la metà di quelle scoperte è avvenuta negli anni '90. Questo boom durò fino alla fine del secolo scorso, quando il tasso di scoperta cominciò a declinare. 

(...)
Nel 2010 sono stati scoperti solo 18,6 milioni di once d'oro, un forte calo rispetto ai 61,5 milioni di once trovate nel 2009.
I vecchi giacimenti si stanno esaurendo, mentre l'esplorazione attiva per le nuove scoperte ha dato risultati deludenti.
La quantità di oro disponibile non ha soddisfatto le aspettative e rimane molto al di sotto del massimo del 2009.


Sopra: grafico del World Gold Council che mostra chiaramente il calo delle scoperte di nuovi giacimenti

(...)
L'intervallo di tempo tra la scoperta e la produzione è di circa 20 anni. Salvo nuove scoperte significative, la quantità di oro disponibile potrebbe diminuire nel prossimo futuro, aumentando ulteriormente la domanda di metallo.
La scarsità porta inevitabilmente a prezzi più alti, e il calo dell'oro globale fa quasi certamente aumentare il prezzo.

 

(...)  Gran parte dell'oro disponibile nel giacimento "Goldfield settentrionale" in Australia è stato esaurito e le aziende stanno perforando fino a una profondità senza precedenti di 3 chilometri sotto la superficie sperando in nuove scoperte, poiché i nuovi giacimenti stanno diventando più rari e più costosi da trovare.
Secondo Richard Schodde, amministratore delegato di MinEx, la produzione mineraria aurifera australiana potrebbe diminuire del 50 percento nei prossimi otto anni, con solo quattro miniere rimaste aperte entro il 2057.
La necessità di scavare più a fondo renderà l'oro più difficile da trovare e più costoso da produrre
.


    Lawrence Thomas

articolo completo su: www.goldtelegraph.com

mercoledì 2 maggio 2018

oro sceso sulla media a 200 giorni

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Come ben visibile nel grafico sopra, che riporta le quotazioni dell'oro in dollari per oncia dal mese di ottobre 2017, le quotazioni sono scese stamattina a contatto dell'importante media mobile a 200 giorni  (indicata da una linea blu).
L'ultimo ribasso dell'oro segue lo stesso andamento del ribasso delle quotazioni dell'euro rispetto al dollaro, avvenuto dalla metà dello scorso mese di aprile.
Dal punto di vista della speculazione di breve termine, l'oro si trova ora in zona di iper-venduto ed è probabile un rimbalzo.

Dall'inizio del 2018 le quotazioni dell'oro sono comunque rimaste sempre sopra il supporto importante che si trova a 1304 dollari per oncia, indicato nel grafico sopra dalla linea tratteggiata.



giovedì 19 aprile 2018

sanzioni alla Russia e metalli


Gli operatori sono preoccupati che la prossima bordata di sanzioni contro la Russia potrebbe includere il principale produttore di palladio e platino, Norilisk (vedi logo nell'immagine sopra) e altre compagnie minerarie.
La Russia è il primo produttore al mondo di palladio, il secondo produttore di platino e il quarto produttore di argento. 


Nel grafico sotto è evidente la crescita progressiva delle riserve auree della banca centrale della Russia:



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Nella giornata di ieri il platino ha guadagnato 6 dollari per oncia e il palladio ben 25 dollari.
 
Dopo essere partito alla grande, l'oro ha rallentato la sua avanzata nel corso della giornata, ma ha comunque chiuso a 1351, con un guadagno di 4 dollari.

Ben maggiore il rialzo di ieri dell'argento, superiore al 2%, che ha chiuso a 17,22 dollari per oncia (447 euro/Kg). 

quotazioni argento dal dicembre 2017
 
Nel mercato dell'argento le posizioni degli specutari professionali rimangono pesantemente sbilanciate a favore del ribasso, come mostrano i numeri dell'ultimo COT :



Da notare anche il forte calo delle scorte di argento fisico riciclato, ridiscese sotto i livelli del 1991 :

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articolo completo su: srsroccoreport.com/global-silver-scrap-supply-falls-to-26-year-low/