giovedì 20 ottobre 2016
occhio ai diamanti
Quanta truffe e disinformazione ai danni di chi vuole investire in diamanti.
Domenica 17 ottobre 2016, su Report di RAI 3, in una puntata dedicata ai risparmi abbiamo visto esempi scandalosi di come quello di un diamante da mezzo carato pagato 7.016 euro in Banca (valore reale di circa 2mila euro).
A chi, invece, è propenso a comperare diamanti fisici, ricordiamo che al momento di una eventuale rivendita potrà ottenere solo la metà del prezzo corrente di mercato.
Riassunto dell'inchiesta di Report:
In banca è sempre più facile trovare il promoter finanziario che propone diamanti come investimento sicuro, sono considerati bene rifugio per eccellenza. Non tutte le banche però ci dicono che il prezzo che paghiamo per acquistare il diamante è il doppio del valore di mercato. Quanto sono trasparenti questi investimenti? Non dicono neppure che per l’investitore rivendere il diamante è praticamente impossibile e l'unica strada è affidarsi a chi glielo ha venduto, pagando però una salata commissione. Alla fine chi guadagna sempre, a prescindere dell’esito dell’investimento sono sempre loro, le banche. Ogni anno venti miliardi dei nostri risparmi vanno in fumo in spese di commissione. Sono soldi spesi per dei buoni consigli? Non è andata bene neppure ai risparmiatori di Poste: hanno investito sui fondi immobiliari e hanno immaginato di fare un investimento sicuro puntando sul mattone, dopo dieci anni hanno perso il 70%. Poste propone anche investimenti in fondi, polizze e strumenti finanziari complessi, e per venderne tanti hanno mobilitato un esercito di 7.000 consulenti finanziari. Si tratta di consulenti preparati? Solo una piccola parte di loro sono iscritti all'albo, molti non sono laureati e fino a qualche anno fa lavoravano allo sportello con il compito di pagare le bollette della luce.
mercoledì 5 ottobre 2016
crollo violento fino alla linea di resistenza
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Ieri pomeriggio abbiamo assistito a un violento movimento al ribasso nei mercati dei metalli preziosi, con l'oro che ha perso in poche ore il 3.2% e l'argento il 5.2%. Nelle stesse ore si è sensibilmente apprezzato il dollaro USA. La discesa si è fermata in corrispondenza della linea di resistenza ascendente posta a quota 1270 dollari per oncia, una resistenza già testata lo scorso 23 giugno in occasione della scadenza delle opzioni.
La causa scatenante del crollo dei prezzi sembra sia stato il discorso molto aggressivo su un probabile aumento dei tassi di interesse da parte di Jeff Lacker, presidente della Fed di Richmond.
articolo completo su: jessescrossroadscafe.blogspot.it