domenica 8 febbraio 2015

oro respinto dalla resistenza, volatilità in crescita

future con barre settimanali

L'oro ha raggiunto il target previsto al livello di 1307 dollari per oncia ma non è riuscito a superare la prima linea di resistenza chiave a 1310 intraday.
L'oro
non è riuscito nemmeno a chiudere sopra 1298 su base settimanale.
A questo punto
il supporto chiave si trova al livello di 1226 dolalri per oncia, supporto che sarà da considerarsi sfondato al ribasso solo in caso di chiusura settimanale sotto di esso. Tenete presente che la volatilità dovrebbe iniziare a crescere per le prossime due settimane, con due punti di svolta previsti nelle settimane del 16 febbraio e del 2 marzo. Lo scenario previsto per i prossimi mesi rimane confermato
.



--- ----- ---

Europa più vicino alla Russia e Grecia fuori dall'Euro



John Kerry in difficoltà



La sconsiderata politica estera degli USA sembra stia facendo di tutto per creare i presupposti di una Terza Guerra Mondiale, mantendo fede alla tradizione storica che sono sempre i presidenti del partito democratico a portare in guerra l'America. Guardando dietro le quinte è sempre più evidente che l'Europa avrà come unica scelta sensata un avvicinamento alla Russia.

Vladimir Putin si conferma un bravo il giocatore di scacchi. Come avevamo già scritto nei mesi scorsi, lui doveva semplicemente aumentare la pressione in Ucraina per forzare un divario tra Stati Uniti ed Europa. Sapeva che l'Occidente era debole e che non avrebbe mandato in truppe di terra.
E' stata una strategia brillante che sta inizindo a dare frutti.
Il fatto che
John Kerry debba dichiarare che non ci sono spaccature tra gli Stati Uniti e la vista europei per quanto riguarda la Russia ci dice molto. I politici non hanno bisogno di negare le cose che non sono vere. Non si preoccupano di negare teorie del complotto prive di fondamento, non è necessario.

Nel frattempo, l'Europa si rende conto di aver bisogno della Russia come partner commerciale fondamentale per l'imporrazione di materie prime ed energia e per l'esportazione di prodotti agricoli.
Bruxelles continua con le sue politiche senza cervello per quanto riguardo l'euro ed è quindi ormai inevitabile un'uscita dellla Grecia dall'Eurozona. Bruxelles farà concessioni a Obama nelle sue scelte di politica estera nei confronti della Russia ma non può cedere di un millimetro sul debito della Grecia, altrimenti la moneta euro e la massiccia infrastruttura burocratica di Bruxelles rischieranno entrambe di sbriciolarsi in polvere.




     Martin Armstrong

 
fonte: armstrongeconomics.com