giovedì 28 agosto 2014

quanto è sicuro il denaro elettronico ?

Attacco hacker ad alcune delle più importanti banche d’affari americane fra cui sicuramente la JPMorgan secondo le ricostruzioni la responsabilità dell’attacco sarebbe da attribuire ad hacker russi, probabilmente in una vera e propria rappresaglia contro le sanzioni economiche inflitte dall’Occidente a Mosca per la crisi ucraina, anche se per l’Fbi “le motivazioni dell’attacco sono ancora da chiarire”.

ATTACCO HACKER - Secondo il New York Times “gli hacker si sono infiltrati nelle reti delle banche, drenando gigabyte di dati, inclusi dati su conti correnti e risparmi, in quello che gli esperti descrivono come un cyberattacco molto sofisticato”. In particolare, rimane da chiarire se gli attacchi siano stati “dettati da motivazioni finanziarie o se l’idea era raccogliere dati per un’operazione di spionaggio”. Sopratutto è l’origine dell’attacco ad essere disputata: “Le intrusioni sono state documentate da Bloomberg che ha indicato che fossero lavoro di hackers russi. Ma gli esperti di sicurezza e le autorità di governo affermano di non essere ancora arrivati a questa conclusione”.

SONO STATI I RUSSI? - Da Bloomberg la mano russa è data per certa, e “la sofisticatezza dell’attacco e altri indicatori tecnici indicano una mano governativa”, ma l’Fbi starebbe valutando anche la pista di “cybercriminali russi o di altri paesi est-europei”. D’altronde, spiega il Times, settimane fa una società specializzata in consulenza per la sicurezza “ha fatto presente ad alcune aziende che sarebbe stato necessario prepararsi per attacchi cibernetici dalla Russia come rappresaglia per le sanzioni economiche occidentali”, anche se altri esperti affermano che attribuire la paternità degli attacchi alla Russia sarebbe “prematuro”. Per le vittime degli attacchi, comunque, il problema non è drammatico: “Le compagnie del nostro calibro sfortunatamente ricevono attacchi cibernetici ogni giorno”, dice un portavoce per JPMorgan: “Abbiamo livelli multipli di difesa per contrastare qualsiasi minaccia e monitoriamo costantemente i livelli di allarme”.

fonte: giornalettismo.com